Quale giorno migliore dell’Epifania per tirare le somme?
Epifania in greco è plurale e si riferisce alle feste antiche in cui si manifestava, di volta in volta, una particolare divinità. Il Cristianesimo, installato sulle liturgie pagane, si riferì all'epifania di Cristo che ricorda la prima manifestazione "pubblica" di Gesù, con l'omaggio resogli dai Re Magi.
Svincolandoci dai significati religiosi, l'epifania significa “generica rivelazione”, significato reso celebre da Joyce nei Dubliners. In questi racconti un'esperienza o l'osservazione di un particolare portano un personaggio a una profonda riconsiderazione di sé, a una realizzazione improvvisa. Quindi possiamo parlare dell'epifania su un determinato comportamento, del libro che suscita un'epifania sull'importanza di un dato tema.
Epifania è una sorta di illuminazione, qualcosa che, come indica l'etimologia, appare dall'alto.
E allora prendi i tuoi elenchi, portali nel tuo spazio tranquillo, assumi una posizione comoda, con la colonna eretta e comincia a respirare. Stai andando incontro a riconsiderazioni sulla tua vita e forse anche a delle rivelazioni.
Il respiro esce e si porta via tutte le supposizioni su come la vita dovrebbe essere, tutti i pensieri limitanti, tutte le paure che bloccano la fluidità della tua esistenza.
Il respiro entra e ti porta nuove opportunità, lascia entrare il riconoscimento di te, la libertà di essere se stessi, la forza per esprimerti, il risveglio del tuo Essere Creativo.
Espiri e ti liberi.
Inspiri e ti apri.
Quando senti di essere in uno stato di centratura, compi un altro ciclo di respiro e prendi i tuoi elenchi, insieme alla consapevolezza del 1° giorno, quando ti sei detto che non c’è un “giusto - o - sbagliato”, che vai bene come sei.
Comincia dall’elenco delle situazioni che nell’anno passato non ti sono piaciute. Leggile una ad una e trasformale in nuove opportunità, in situazioni costruttive, in un elenco di possibili azioni.
Passa ora all’elenco dei sogni, grandi e piccoli, delle situazioni da sistemare e delle nuove azioni. Aggiungi a queste righe le nuove opportunità che hai appena considerato.
Respira.
Forse alcuni aspetti dell’elenco si sovrappongono. E’ probabile. Bene, cancella il doppione e preparati a continuare.
L’elenco dei preconcetti non c’è, ma è probabile che te ne ricordi qualcuno piuttosto bene, soprattutto quelli più importanti e che ti hanno creato difficoltà nel corso della vita. Come potresti trasformarli per vivere in modo diverso? Pensaci.
E respira.
Datti il tempo di lasciare emergere la nuova modalità.
Respira, lascia lo spazio per un’Epifania, per una riconsiderazione. E aggiungi anche queste rivelazioni all’elenco.
Stai andando bene sai? Si, anche se ti sembra che il tuo elenco non sia “chissà cosa”, ti garantisco che stai andando bene, perché sei qui, ora, con te, a pensare alla tua vita. E lo stai facendo.
Respira.
E’ il momento di dedicarti a quel che ti spinge, a quel che ti preme. Riguarda le considerazioni emerse due giorni fa e aggiungi le nuove azioni positive all’elenco. Sta diventando un elenco prezioso.
Veniamo ora a ciò che, nella meditazione di ieri, hai scelto di preparare per affrontare il tuo viaggio, alle emozioni che aspettano di essere considerate e liberate, alle tue capacità. Metti tutto nell’elenco.
Guarda anche in che modo puoi trasformare le paure e le altre emozioni limitanti; quali azioni rinforzanti possono scaturire da qui? Bene, anche queste possono essere aggiunte all’elenco, per completarlo.
Ora respira. Ascolta il tuo respiro e delicatamente riportati al momento presente.
Hai il tuo elenco. Controlla che contenga tutto, anche i piccoli sogni e le piccole realizzazioni da conseguire, sono molto importanti. Possiamo dire che è completo.
Se quest’oggi o questa notte emergessero nuove considerazioni (altre piccole o grandi Epifanie) non esitare a aggiungerle.
Conserva questo elenco completo e questa notte mettilo sul comodino accanto a te o sotto il cuscino.
Dormici sopra.
Nel frattempo, nel corso della giornata di oggi, prendi gli elenchi sparsi che hai creato in questi giorni e che ti sono serviti per il lavoro di oggi; non servono più; bruciali. Il fine è duplice: da un lato lasciare andare – bruciare – i vecchi modi che non desideri più vivere; dall’altro espandere nell’etere le tue nuove intenzioni.
Ci rivediamo domani, il lavoro non è ancora concluso, ma manca poco.
Patrizia Manuela Rottigni