Le persone con le quali entriamo in rapporto possono creare – per errore o per cattiva volontà – delle situazioni un po’ complesse. A volte ci rendiamo conto di quel che accade solo quando è tardi. Abbiamo già parlato degli altri il giorno 9, anche se in un modo diverso. Oggi ci addentriamo in una situazione riguarda i torti e la capacità di lasciarli andare.
Hai già trovato il tuo centro? Hai già iniziato la tua respirazione rilassata e profonda?
Se non l’hai ancora fatto, è arrivato il momento. Prendi tutto il tempo che ti serve.
Sono sicura che ti sono già venute in mente delle situazioni che ti hanno creato disagio. E temo che in alcuni casi il sentimento principale sia quello di rivalsa – se non addirittura di rabbia.
Credi che trattenere quell’evento sia qualcosa di utile per te? È una situazione dolorosa, di disagio, quindi negativa.
Ogni volta che ci pensi porti nel tuo essere la negatività… un’energia dannosa e velenosa.
Ne vale la pena?
Non sarebbe meglio essere liberi? Certo che si. Lasciare andare e sapere che, qualunque cosa accada, tu non stai più trattenendo dentro di te nessuna informazione negativa.
Gli antichi insegnamenti degli Indiani d’America sono un vero e proprio codice di vita e affermano: “Tutte le persone commettono errori. E tutti gli errori possono essere perdonati.” E anche “Evita di danneggiare il cuore degli altri.”
La tua personalità – forse – si starà ribellando. “Ma come, ho subito e devo perdonare. Non solo, devo anche fare attenzione a non ferire il cuoricino del mio antagonista. Eh no!”
Eh, si!
Nelle sue sette regole, Paracelso afferma di “Dimenticare ogni offesa”.
Poi sottolinea: “Sforzatevi di pensare bene del vostro più grande nemico. La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Tutti i grandi uomini si sono lasciati guidare da quella Voce Interiore, ma questa non vi parlerà immediatamente, dovete prepararvi per un certo periodo di tempo, distruggendo le vecchie abitudini i pensieri e gli errori che pesano sul vostro spirito, che nella sua essenza è perfetto e divino, ma è impotente di fronte all’imperfezione del veicolo che gli si offre oggi per manifestarsi, la debole carne.”
Anche Paracelso sa che cambiare l’energia non è un risultato immediato, ma sa anche che farlo porterà molto benessere.
Ti esorto a fare proprio questo: inizia a cambiare segno agli eventi che ti hanno fatto male: lascia andare.
Cominciamo.
Respira. Respira profondamente come ormai sai fare. Sei seduto nel tuo spazio e respiri.
Mentre respiri cammini su un sentiero in campagna; la natura ti circonda e ti fa sentire molto bene.
Camminando raggiungi un luogo molto bello: c’è un fiume che crea un’ansa dove l’acqua scorre lentamente; la riva è circondata da pietre chiare, sull’altro lato e tutto attorno c’è un prato di un bellissimo verde brillante; l’acqua gorgoglia, il vento muove le foglie e da vari punti lontani e vicini senti i versi degli animali. Naturalmente il cielo è terso e la temperatura piacevolmente calda. E’ un paesaggio perfetto e ti senti molto bene.
Ti siedi sul bordo del fiume, vicino all’ansa, l’acqua ti arriva a metà coscia, ma non ti immergi, tieni nell’acqua solo i piedi e le caviglie.
Porta alla tua mente il ricordo dei torti subiti e senti dentro di te il dolore delle ferite.
Ora inizia a considerarne uno, quello che brucia di più. Senti tutte le emozioni che avevi vissuto in quel momento.
Senti come pesano? Si, pesano. Anzi, non ne puoi più.
Decidi che è il momento di lasciarli andare. Dentro di te afferma “BASTA!”.
Se sei nella situazione giusta (quindi non sulla metropolitana) puoi anche dirlo a gran voce: BASTA!
Mentre pensi questo ti accorgi che le tue caviglie, come fossero rubinetti, stanno lasciando uscire un liquido scuro e denso, quasi colloso. L’acqua del fiume porta via questo liquido. Ti accorgi che contiene tutto il dolore, la ferita, il disagio, il disappunto, la rabbia e tutte le altre emozioni che tenevi con te e che sono associate a quel torto.
L’acqua le sta portando via. Entri nell’acqua e ti dirigi dove la corrente è più intensa. Senti che è benefica, che ti sta ripulendo e insieme alle emozioni se ne va anche il torto… via, lontano da te.
Stai nell’acqua tutto il tempo che serve, fino a quando riesci a sentire la pulizia.
Torni a sederti sul bordo, con i piedi e le caviglie nell’acqua.
Se lo desideri puoi ripetere questo procedimento, in ogni meditazione puoi arrivare a pulire con efficacia fino a tre torti.
Quando senti di aver concluso il processo di pulizia, ti togli i vestiti e ti tuffi nell’acqua limpida.
Fai un bagno rigeneratore, ripulisci tutto il tuo essere, nuoti un po’ sott’acqua per pulire anche la testa (in meditazione è facile fare anche cose che non hai ancora sperimentato nella vita di tutti i giorni) e ti godi il benessere e il sollievo.
Quando esci dall’acqua ti sdrai sul prato e ti lasci asciugare dall’erba e dal sole. Il sole e la natura ti ricaricano e ti rigenerano. Al posto delle vecchie sensazioni ora provi un senso di pulizia e di forza.
Hai imparato a rilasciare quel che non ti serve e a rigenerarti.
Complimenti!
Per tornare alla realtà oggettiva procedi con calma e aiutati con il respiro.
Poi riprendi la tua vita e senti la leggerezza dentro di te.
Patrizia Manuela Rottigni