Le piante hanno la capacità di assorbire la luce e di trasformarla in nutrimento. Gran parte del loro nutrimento arriva da lì.
Gli alberi sono le piante più grandi e più avanzate spiritualmente della Terra, possono vivere a lungo Secondo i maestri sono oltremodo potenti. Assorbono l’anidride carbonica e la trasformano in ossigeno e allo stesso modo assorbono le forze negative per trasformarle in positive.
Sono Esseri profondamente radicati nella Terra e più profonde sono le loro radici, più si elevano possenti verso il cielo.
Gli alberi assorbono l’Energia della Terra e la Forza Universale del Cielo e sono in uno stato continuo di meditazione. Quindi l’energia sottile costituisce il loro linguaggio naturale.
Mano a mano che acquisisci la capacità di entrare dentro di te, aumenta la tua capacità di comprendere il loro linguaggio. Allora puoi iniziare a stringere una relazioni proficua con loro; è un benefico scambio reciproco che merita di essere coltivato. Possono aiutarti a potenziare i tuoi canali di energia, a migliorare la tua vitalità e la tua presenza e a coltivare la calma. In cambio puoi sostenerli nel loro bisogno di eliminare i blocchi e le parti devitalizzate.
Se hai un bosco a portata di mano è facile. Mi rendo conto di essere privilegiata da questo punto di vista perché la Casa dell’Abbondanza è in mezzo a un bosco, però devi sapere che non c’è bisogno di inoltrarsi in una foresta per trovare l’albero giusto per te. Tanto per cominciare oggi lavorerai con il tuo albero stando qui, sulla tua seggiola.
In seguito, anche oggi stesso se vuoi, andrai fisicamente incontro a un albero.
Gli alberi che sono abituati ad avere gente intorno, come quelli dei parchi pubblici o dei giardini condominiali, comprendono la nostra energia e sono più disponibili di quelli che vivono nelle zone più selvagge. Gli alberi delle città e delle zone extraurbane sono potenti e amerebbero avere rapporti più stretti con gli esseri umani che di solito si limitano a dominare l’ambiente ignorandoli o, tutt’al più, a dedicare loro un fuggevole sguardo.
In merito alle dimensioni devi sapere che quando un albero è troppo piccolo non ha energia sufficiente per lavorare bene con noi. Quando è troppo grande invece bisogna darsi da fare parecchio per ricevere il suo interesse. Come fonte di energia curativa è meglio scegliere un albero grande e robusto di taglia media, per un’ interazione piacevole o giocosa va bene anche un albero di taglia piccola.
Scegli il tuo albero e inizia ad andare a trovarlo regolarmente in modo che sappia quando arrivi; incontro dopo incontro arriverà il momento in cui avrà proprio voglia di vederti e ti aspetterà.
Ora immagina un albero, sapendo che quando andrai a incontralo dal vivo ti avvicinerai mantenendo la stessa centratura che hai ora, dopo gli esercizi iniziali (li hai fatti vero?). Dopo aver riconosciuto il tuo albero e iniziato a incontrarlo, ovvero quando avrai fatto i primi passi della relazione, potrai iniziare a lavorare con lui.
Come si fa? Arrivi, ti calmi, respiri, trovi la giusta centratura (se sei in piedi le ginocchia sono leggermente flesse) conti i respiri, entri profondamente in te.
Ora immagina il tuo albero. Non importa se non sai ancora quale sarà quando lo incontrerai dal vivo, quello che ti viene in mente ora è l’albero giusto.
Respira.
Quando approcci un albero ricorda che è importante vivere l’incontro con tenerezza e sensualità, niente pacche potenti sulla corteccia, non è quello l’approccio; mi fa venire in mente uomini che si abbracciano e per dimostrare di essere “maschi” si distruggono reciprocamente le spalle a manate. Con gli alberi è tutto l’opposto, che tu sia uomo o donna.
Non serve tenere la situazione sotto controllo, concediti il tempo necessario per rilassarti e per fonderti con lui.
Interagire con un albero riduce lo stress e cura molte ferite, aiuta a mitigare lo stress psicologico, la frustrazione sessuale e le varie forme di ansia.
Ora puoi proprio immaginare di essere lì davanti e di creare il contatto con lui.
Lascia che l’albero ti guidi nelle meraviglie della sua vita interiore.
E respira.
La prima cosa è imparare a assorbire la sua energia e restituirgliela. Puoi sfiorarlo, carezzarlo, muoverti come senti.
Nei primi movimenti usa il palmo delle mani e la parte interna delle braccia. Nella restante parte del tempo usa la punta delle dita e la parte esterna del braccio.
Respira.
Ora immagina di far circolare l’energia. Sei seduto su un tronco o su un masso (o su uno sgabello) davanti all’albero, con le ginocchia aperte e la schiena dritta. Le mani sono appoggiate al tronco, i piedi piatti a terra e respiri.
Assorbi con le mani l’energia dell’albero che entra in te attraverso le braccia, scende lungo la colonna vertebrale, poi lungo le gambe, entra nella terra dai piedi, entra in contatto con le radici dell’albero e da lì risale lungo il tronco dal quale, di nuovo, assorbi l’energia attraverso le mani. E’ un circolo continuo e vivificante.
Respira
Per concludere ti metti in piedi di fronte all’albero distante un paio di passi, con le mani lungo i tuoi fianchi. Lasci uscire l’energia dalla punta della testa e la dirigi verso la cima dell’albero, che la assorbe e la unisce alla sua; questa energia mescolata scende lungo il tronco, attraverso le radici entra nella terra, curva verso l’alto e sale fino ai tuoi piedi; da qui risale lungo le gambe e la colonna vertebrale, raggiunge la punta della testa e esce di nuovo in direzione della cima dell’albero. E’ un circolo continuo con una direzione opposta a quella precedente, ma ugualmente rigenerante.
Respira
Ascoltati
Guarda l’albero e inviagli tutta la tua gratitudine.
Senti la sua risposta.
Poi salutalo e allontanati delicatamente.
Oggi, qui e ora, dopo averlo salutato, esci dalla meditazione con i metodi che conosci.
Namaste.
Patrizia Manuela Rottigni