meditazione del 27 gennaio
Trova il tuo spazio e respira come sai fare.
Quando sei centrato, porta l’attenzione alle mie parole.
Ripensa a una situazione a cui hai assistito che ha generato una discussione
I contendenti erano certi di essere nel giusto e che l’altro avesse torto.
Chissà quante volte è accaduto anche a te.
Avevi la certezza di quel che stavi affermando, ma l’altra parte era altrettanto certa delle proprie affermazioni.
Un eventuale osservatore avrebbe potuto dare indicazioni in merito. Ascoltando il tuo parere poteva solo darti ragione. Eppure, ascoltando la versione dell’altra persona, non poteva che dare ragione a lei.
Peraltro, come osservatore, si era formato un’ulteriore opinione che teneva conto delle vostre, ma le declinava secondo un diverso punto di vista.
Eh, si! Un punto di vista differente e – in questo caso – un terzo punto di vista.
Quanti sono i punti di vista? Tanti quanto sono le posizioni delle persone presenti.
Ogni persona ha la chiara visione di una parte e tutte insieme formano l’intero.
Siamo abituati a vedere la Torre Eiffel da lontano e ne riconosciamo la tipica struttura. Siamo anche abituati a vederla ripresa da un elicottero e la struttura mostra una diversa fisionomia. E’ sempre lei. Se usiamo l’inusuale visione dal basso, potremo comunque dire che si tratta della Torre Eiffel riconoscendo l’intreccio metallico della struttura, sebbene l’aspetto sia sensibilmente diverso. Un’altra variabile, infine, è visitarla e trovarsi, ad esempio, al secondo piano. Quello che vedremo comprenderà anche un pavimento e un parapetto, oltre allo splendido panorama parigino.
Sei lì? Stai osservando? È bellissimo, vero?
Fatto sta che ogni persona potrà dare la propria versione.
Saranno diverse tra loro, anche se si tratta sempre dello stesso monumento.
Respira, goditi le visioni della Torre Eiffel e intanto decidi chi ha ragione.
Nessuno!
Tutti!
Entrambe le risposte sono esatte.
Respira e ripensa alla discussione di cui parlavamo poco fa.
Ora torna a una discussione che hai vissuto in prima persona, con la certezza di essere dalla parte della ragione.
Probabilmente era proprio così, ma quello era il tuo punto di vista.
Quante volte questa certezza ci porta a tenere posizioni rigide, talvolta anche a litigare duramente se non addirittura a rompere rapporti? Non importa se si tratta di lavoro, di famiglia, se discutiamo con un amico o con il partner.
Pensaci.
Quante volte le cose sono andate a finire male?
Beh! Quelle sono le volte in cui entrambi i contendenti hanno fermamente mantenuto il proprio punto di vista.
Non si tratta di mediare, tantomeno di “calare le brache”.
Si tratta di fermarsi un attimo, di mettersi nella posizione dell’altro e di chiedergli di fare la stessa cosa.
Si tratta di cambiare punto di vista.
Può succedere che tu mantenga la tua opinione.
Oppure può succedere che – comprendendo meglio l’altra parte – si arrivi facilmente a un accordo senza ulteriori discussioni. Non è inusuale che entrambi si dicano dispiaciuti per non aver compreso prima le altrui ragioni.
Respira.
Ripensa di nuovo alla tua discussione finita malamente.
Ora portati nella posizione dell’altro, osserva le cose dal suo punto di vista.
Resta centrato e osserva.
Con calma, serenamente.
Se ti accorgi che avresti potuto vedere le cose in un modo diverso, avvicinati all’altra persona e diglielo.
Mostra anche, con semplici parole, il tuo dispiacere e offri una parola riparatrice. Solo per riportare le cose in equilibrio.
Osserva la sua reazione.
Ascolta come ti senti.
Respira delicatamente e con i tuoi tempi torna al momento presente.
Considera che puoi sempre decidere di esprimere questa tua nuova visione della vicenda anche nella vita concreta, sempre che questo sia ancora possibile.
Buona giornata.
Patrizia Manuela Rottigni