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Patrizia M. Rottigni

UN PENSIERO PER TE -  Meditazioni quotidiane - FAMIGLIA E DISSAPORI


meditazione del 29 gennaio

Pensa alla tua famiglia e

Respira

Com’è la tua famiglia? Parliamo della famiglia di origine, quella da cui provieni. Mamma, papà, fratelli, zii, nonni.

Forse sei un adulto con una famiglia propria, con i tuoi figli, forse dei nipoti. Ma oggi ci occupiamo della famiglia d’origine.

Ci sono tanti tipi di famiglie, con tanti fratelli, con tanti zii. Ci sono famiglie con pochissimi componenti, ci sono anche delle non-famiglie, in cui sembra non ci siano legami e ci sono le persone senza una famiglia, che spesso si riferiscono a un altro tipo di famiglia, composta da persone incontrate nella vita.

Indipendentemente dal numero dei componenti le famiglie hanno un carattere, sono vive, vitali, magari caciarone, talvolta buie e pesanti, oppure molto calme, o estremamente timide e riservate.

Nelle famiglie possiamo sentirci a nostro agio, accolti, importanti, amati, stimati, ma anche soli, incompresi, denigrati, feriti, oppure possiamo sentirci abbandonati e terribilmente soli. Possiamo stare malissimo o toccare il cielo con un dito.

Può essere che non vediamo l’ora di essere in famiglia, ovunque purché insieme a loro; oppure che contiamo i minuti per potercene andare, essere in qualunque luogo fuorché lì. E poi possiamo tenere la nostra famiglia nel cuore e amarla profondamente a migliaia di chilometri di distanza.

Le famiglie sono così.

Complesse.

Meravigliose.

Terribili.

La cosa più terribile sono le discussioni famigliari e gli strascichi che lasciano nella nostra anima.

Possono essere discussioni fatte di silenzi incolmabili. O inanellate da una serie di insulti. O parole che volano trasportate dall’astio. O ancora occhiate feroci con parole sibilate. E c’è chi urla. C’è chi piange, c’è chi resta immobile e spera di sparire…

Alla fine resti solo.

Torni a casa tua e resti solo.

A meno che motivi famigliari te lo impediscano, ma il momento in cui riesci a stare solo con te stesso, prima o poi arriva.

E tiri le somme.

Ecco, se tiri le somme sull’onda della ferita, rischi di compiere degli errori.

Spesso possono essere piuttosto grossi.

Respira.

Qualunque sia la tua storia, qualunque sia la tua famiglia, non prendere decisioni guidate dal dolore o dalla rabbia.

Il discorso è lungo, quindi lo sintetizzo.

Respira profondamente e prenditi il tuo spazio di centratura se non ci eri ancora riuscito.

Potresti provenire da una famiglia in cui avete discusso tre volte nella vita… e te ne ricordi ancora perché questi eventi fortemente inusuali ti hanno turbato profondamente.

Potresti provenire da una famiglia in cui si discute costantemente, anche più volte al giorno, con particolare riguardo per le feste comandate e le occasioni di ritrovo e sentirti talmente assuefatto da credere di non venire più turbato. Non è così, il dolore c’è ed è comunque profondo.

In qualunque punto ti trovi tra questi due estremi, arriva il momento in cui vorresti chiudere ogni rapporto.

Con garbo o con estrema malagrazia, non importa come. Fatto sta che non va bene “tranciare” le relazioni.

Fatto sta che quando ti allontani ti senti in pace, forse. Ma la pace non dura perché la ferita resta. La pace va fatta in famiglia. E se in famiglia non è possibile puoi farla tu, dentro di te, con la tua famiglia.

Puoi cominciare ora. Inizia con uno dei componenti.

Visualizzalo di fronte a te.

Senti tutto il disagio provocato da quella discussione, o dalla lista interminabile di dissapori o di torti.

Guardalo negli occhi e digli semplicemente: “non so perché stiamo così male insieme, ma ti rispetto e ti lascio andare. Non cercherò di cambiarti. Non lascerò che tu mi cambi. Ti voglio bene.”

Poi lo abbracci e lasci che svanisca. Permetti al tuo cuore di sentirsi più leggero.

Non serve che tu lo rifaccia di persona. A meno che tu non lo desideri profondamente.

Puoi ripetere questa operazione con tutti componenti della famiglia e sentire nel cuore che vuoi il loro bene.

Se si è trattato di una discussione saltuaria, presto tutto tornerà in armonia.

Se le discussioni sono ripetute, costanti e magari il tuo animo è esacerbato, fai in modo di non lasciarti prendere dalle emozioni negative e al tempo stesso di non lasciarti più coinvolgere da situazioni a rischio.

E’ importante sapere che nelle discussioni ogni persona che cerca di far valere la propria posizione lo fa a causa delle proprie ferite e della propria visione.

Questo non significa che ci si debba infilare di nuovo in situazioni senza via di uscita che portano sempre alla stessa conclusione. Se necessario si può anche scegliere di prendere le dovute distanze, magari solo per un periodo.

Al tempo stesso ogni azione che compi va accompagnata da un cuore il più possibile libero e leggero.

Così potresti anche scegliere di non rivedere troppo presto la tua famiglia, ma se avrai abbracciato ognuno di loro dentro di te ripetendo le parole trascritte qui sopra ti sentirai meglio e non porterai rancore o dolore dentro di te.

Questo significa che quando li incontrerai sarai disposto a sorridere.

Questo significa che nel tuo silenzio potrai occuparti di lasciare andare le vecchie ferite.

Perché la famiglia è fatta per questo, per farci crescere. Dolcemente o con toni potenti.

In ogni caso liberati da ogni sensazione negativa verso i tuoi cari.

Vivere senza rancore è un grande dono.

Namaste

Patrizia Manuela Rottigni


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