Hai preparato il tuo programma, hai valutato le situazioni e hai previsto tutto per il meglio.
Parliamo di progetto in senso generale, che si tratti di lavoro, di questioni personali, di una casa, di un viaggio, di una riparazione, della costruzione di una casa, di una relazione, di un evento legato a un figlio, dell’acquisto di un’auto o di una barca, di un regalo… di tutto ciò che per te rappresenta un progetto.
Hai fatto tutto e hai dato il là al progetto.
In tranquillità, o magari con una certa apprensione o con la giusta tensione, aspetti che il progetto prenda vita.
Ed ecco che si presentano degli imprevisti.
Gli imprevisti possono essere di qualsiasi tipo. Da un errore nelle valutazioni per la realizzazione o per la parte economica, da un improvviso cedimento di un aspetto, fino a degli intoppi burocratici. Da una reazione non desiderata, a un vero e proprio intralcio dovuto a fattori tecnici, fino a interferenze di persone non collaborative…
Imprevisti. Cose a cui non avevi pensato per mancanza di attenzione o perché completamente imprevedibili.
In mezzo a questi due poli ci sono tutte le sfumature che caratterizzano un imprevisto.
E il tuo progetto rallenta, si ferma, o addirittura sembra andare in fumo.
Fermati, respira e assumi la giusta postura.
Entriamo nel vivo della meditazione.
Espira
Inspira
E fallo fino a quando senti di essere in contatto con la tua interiorità.
Ora pensa a un progetto che hai in corso e che ha subito intoppi.
Non ne hai al momento? Puoi sempre prendere un progetto del passato.
Qual è stata la tua reazione al primo intoppo?
Ce n’è stato uno solo o ne sono seguiti altri?
E’ cambiata la tua risposta andando avanti con la situazione?
Valuta il contesto concreto e valuta le tue reazioni emotive e mentali.
Stabilisci se le tue considerazioni ti hanno permesso di risolvere la situazione o se mancava qualcosa.
O magari c’era qualcosa di troppo, per esempio ansia, rabbia, pessimismo, disfattismo.
Si, queste e altre emozioni simili sono sicuramente di troppo, perché tolgono la serenità.
Spesso capita anche di agitarsi nel sonno, in casi elevati anche di perderlo.
Ora sposta la tua attenzione.
Portala da “fuori” a “dentro”.
Anziché valutare la situazione dal punto di vista degli imprevisti, delle difficoltà e delle eventuali perdite, che possono anche provocare momenti di angoscia, lascia tutto e portati al tuo interno.
Respira.
Conta i respiri. Lo abbiamo fatto, ricordi? Espiro, inspiro (lentamente) e questo è 1; poi 2, 3… e se la mente si perde e un numero viene contato male, lo riconti. Fino a 10. Questo conteggio serve a creare spazio.
Respira e crea spazio.
E in questo spazio puoi avvertire il vuoto e il silenzio.
Se arriva un pensiero doloroso ripeti: “questo dolore” (o questa angoscia, o questa paura, ecc.) finché si dissolve.
Ora nel silenzio poni la domanda: cosa occorre? (oppure) in che modo posso superare l’ostacolo? (o ancora) cosa posso fare io di diverso per affrontare correttamente la situazione?
Poni la domanda nel silenzio e attendi.
Ascolta.
Percepisci.
E considera che l’imprevisto è arrivato per portarti un insegnamento, una consapevolezza che altrimenti non avresti considerato. Non ti parlo per “sentito dire” ma per esperienza diretta, per realtà non previste che sono entrate nella mia vita così come entrano in quella di tutti, come è successo a te.
Stai nel silenzio e nel respiro e datti il permesso di sentire cosa questo imprevisto ti stia portando.
Silenzio
Ascolto
Respiro
Non occorre altro.
Per quanto possa essere scomoda la tua situazione, puoi trovare uno spazio per te e perfino una soluzione.
E se la soluzione si facesse attendere,
nella calma e nel silenzio trovi la forza per proseguire,
nel vuoto l’equilibrio per aspettare.
Patrizia Manuela Rottigni