Ci occupiamo di cassetti e cassettiere e lo faremo in diverse riprese, oggi e in incontri successivi.
Per prima cosa trova la tua posizione e la tua connessione con il tuo centro.
Espira
Inspira
E continua a farlo fino a quando sentirai di essere in contatto con te.
Quando sei a posto, puoi iniziare la meditazione.
Immagina una cassettiera. Non semplicemente la cassettiera della nonna o la fila di cassetti del settimanale, potrebbe anche trattarsi di quella del droghiere, o del notaio, o ancora di una cassettiera provenzale.
Usa la creatività.
Immagina una cassettiera bella, con tanti cassetti, anzi tantissimi, oppure piccoli, tutti uguali, diversi fra loro o grandi, quadrati, rettangolari, una cassettiera ovale con pochi cassetti essenziali. Magari di un colore particolare, o multicolor, o con le nuances dell’arcobaleno, ma anche tono-su-tono, la cassettiera più pratica e gradevole che tu possa immaginare.
Fatto? Bene.
Qualcosa troveremo già dentro, qualcos’altro metteremo, anche qualcosa di speciale, di certo non si tratta di vestiti, calzini, scarpe, oggetti. O forse anche quelli, se serviranno a definire un aspetto importante.
Respira
Come va la tua vita? E’ tutto a posto?
Proprio tutto?
Chi ha risposto “per niente!” alzi la mano. OK. Sei nella situazione giusta.
Pensa rapidamente alle cose che non vanno nella tua vita.
Adesso a quelle che funzionano.
Per favore non lasciarti prendere dal “vittimismo cosmico” perché qualcosa che funziona sicuramente c’è. E ci serve.
Dividi la cassettiera in sezioni. Sinista-destra-centro; sopra e sotto; i 4 angoli… Sai tu come è meglio dividerla.
Scegli la parte che ti ispira, quella che secondo te è associata al tuo benessere.
Ora la parte che ti sembra più complessa, con qualche blocco.
Hai già capito.
Sui cassetti della parte ispirante scrivi (o applica etichette, come preferisci) i settori in cui le cose funzionano, per esempio partner, lavoro, aspetto fisico, mezzi di trasporto, vitalità (ecc.).
Sui cassetti della parte complessa scrivi i settori in cui le cose sembrano bloccate, per esempio genitori, dolori alla schiena (meglio essere specifici, ad es. “disagio fisico” non è definito), gruppo di tango, capelli, impianto elettrico in casa, seggiola dell’ufficio.
Adesso preparati ad aprire i cassetti.
Prima respira profondamente.
Sai che li aprirai uno ad uno e vedrai al loro interno lo stato preciso della situazione che stai osservando. Puoi partire dalla parte funzionante o da quella complessa, sta a te la scelta.
Dentro potrai trovare ordine o disordine, oggetti gradevoli o sgradevoli, biglietti o scritte associate a momenti perfetti o a buie reminescenze, fotografie o ricordi di persone a te care con le quali sei in sintonia o di persone dissonanti, cose utili o inutili e via discorrendo.
Probabilmente ci sarà qualcosa da sistemare, da riordinare.
Comincia a farlo ora. Puoi cominciare con un cassetto.
Potrai finire con calma, occupandoti di un cassetto alla volta.
Mentre lavori al tuo cassetto per rimetterlo in ordine espira e butta fuori tutte le scorie. Intanto prendi coscienza di quel che sta uscendo per non tornare più.
Inspira e senti nuovo spazio che si crea nella tua vita, spazio che viene colmato dalla Luce e dalla nuova forza che stai acquisendo.
Ringrazia ciò che ha preso la sua strada ripulisici il cassetto e finisci di sistemarlo.
Se il cassetto è nel settore positivo ci sarà poco da lasciar andare e troverai aspetti teneri o divertenti o che comunque ti “scaldano il cuore”. Goditeli. Lasciati nutrire.
Potrai occuparti di un altro cassetto domani e di quelli successivi nei giorni a venire, oppure potrai aprirne subito un altro.
Tocca a te decidere.
Quando avrai concluso guarda la cassettiera con affetto. E’ il custode delle tue priorità. Può espandersi, può contenere tutto ciò che ti occorre. Se va bene così, può anche rimanere come l’hai vista la prima volta.
Al termine del lavoro riprendi contatto con la realtà circostante con tutta calma.
Quando riaprirai gli occhi proverai un senso di rigenerazione e chiarezza.
Patrizia Manuela Rottigni