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Patrizia M. Rottigni

UN PENSIERO PER TE - 13 febbraio - Meditazioni quotidiane - Giorno 44 - CASSETTI – PARTE 3


Siamo all’ultima parte del lavoro di riordino con i cassetti.

Torna ora nel tuo spazio interiore, al contatto con il tuo Se’.

Espira

Inspira

Trova la tua posizione e il tuo centro

Prenditi il tuo tempo

Ora visualizza la tua cassettiera

È ancora uguale all’ultima volta o è cambiato qualcosa?

Guarda bene e renditi semplicemente conto di eventuali cambiamenti

Se hai lavorato per conto tuo tra una meditazione e l’altra hai sicuramente migliorato lo stato dei cassetti

Potresti anche avere riconosciuto eventi rimossi (diciamo pure “dimenticati”)

E provato emozioni particolari di fronte a certi momenti del passato

Bene!

Se hai lasciato “a riposo” la cassettiera, si troverà più o meno nello stato in cui l’avevi lasciata, salvo qualche piccola variazione data dal lavoro fatto insieme.

Oggi guardiamo tutti i cassetti. Uno ad uno.

Fammi indovinare i nomi dei cassetti

Gioia o felicità, dolore o tristezza, rabbia, relazioni, lavoro, famiglia/figli/genitori

Con tutte le varianti del caso

Magari amici? Colleghi? Vacanze?

Le possibilità sono pressoché infinite e mi fermo.

Inizia a guardare cosa c’è nei cassetti che hanno l’etichetta ma non sono ancora stati esplorati.

Pulisci, seleziona, dividi, accantona e alla fine tieni quello che per te ha valore, anche se si tratta semplicemente di una vecchia caramella, di una biglia, di un pettine da bambole o di un barattolo di bolle di sapone. Quello che conservi va bene, hai i tuoi motivi.

Lo stesso vale per quello che butti, perfino se si trattasse di un diamante, di una villa con piscina o di un jet privato.

Quello che conta è che in questo lavoro di selezione tu stai mettendo ordine negli eventi del passato, stai ricordando, stai rivivendo, stai lasciando andare e stai anche aprendo nuove porte.

È una metafora semplice, ma il legame simbolico è forte e costruttivo.

Continua questo lavoro.

Se non hai molto tempo, prosegui con la meditazione, potrai tornare a questi cassetti quando vorrai.

Adesso passiamo ai cassetti che non hanno un nome.

Aprine uno e guarda.

E’ buffo, il cassetto non ha nome, ma il ricordo è molto forte e ti salta subito alla mente!

Il cassetto accanto, al contrario, non ti crea alcuna sensazione. Nebbia totale.

Un altro ancora è vuoto. Completamente vuoto.

Bene, siamo nell’area inesplorata e stai continuando a fare ordine.

Sul cassetto col ricordo scrivi il nome del ricordo.

Su quello dai ricordi silenziosi scrivi una parola per te chiara che indica questo stato; io scrivo “nebbia”.

Sul cassetto vuoto cosa vuoi scrivere? Vuoto! Naturalmente

Esplora tutti i cassetti delle aree sconosciute e qualificali come abbiamo appena fatto.

Anche in questo caso, se non hai molto tempo, prosegui con la meditazione, potrai tornare dai cassetti quando vorrai

La cassettiera ora è completa.

Ricordi scelti e voluti, momenti dimenticati, situazioni che non ti dicono niente, cassetti vuoti, liberi, ancora da riempire.

Puoi usare la cassettiera con regolarità, ad esempio una volta alla settimana, o una volta al mese, o ogni tre… puoi scoprire cassetti nuovi perché si è allargata, o magari si è ristretta e i cassetti obsoleti si sono rimpiccioliti e raccolti tutti insieme in un angolo, puoi cambiare colore a tre cassetti, o a uno, o a tutti, puoi aggiungere e togliere etichette.

Puoi fare quello che vuoi purché ti faccia stare bene e ti dia una sensazione di chiarezza e di ordine interiore.

Questo è lo scopo della cassettiera.

Ci sono anche altri utilizzi e altre scoperte che puoi fare, ma non è il caso che ti dica tutto io

A te il gusto della scoperta

Buona esplorazione e buona vita!

NOTA - I cassetti rappresentano un ambito del tuo inconscio. Il loro contenuto può essere conosciuto, sconosciuto o rimosso. In genere il principio di rimozione lascia un accesso e quando viene svelato libera il ricordo; se il materiale rimane sconosciuto ci sono motivi di protezione, magari il contenuto resta celato perché non si è ancora pronti per affrontare l’evento e quindi per ricordare. Infatti nessun evento presente nel nostro inconscio può essere sconosciuto per noi, perché ci appartiene e lo abbiamo sicuramente vissuto.

Il lavoro dei cassetti favorisce l’incontro con i contenuti subconsci e ti permette di riordinarli, di ripartirli, di “sapere” (a un certo livello) dove sono e questo vale sia per quelli che riconosci che per quelli di cui non hai memoria cosciente.

Patrizia Manuela Rottigni


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