Siamo all’ultima parte del lavoro di riordino con i cassetti.
Torna ora nel tuo spazio interiore, al contatto con il tuo Se’.
Espira
Inspira
Trova la tua posizione e il tuo centro
Prenditi il tuo tempo
Ora visualizza la tua cassettiera
È ancora uguale all’ultima volta o è cambiato qualcosa?
Guarda bene e renditi semplicemente conto di eventuali cambiamenti
Se hai lavorato per conto tuo tra una meditazione e l’altra hai sicuramente migliorato lo stato dei cassetti
Potresti anche avere riconosciuto eventi rimossi (diciamo pure “dimenticati”)
E provato emozioni particolari di fronte a certi momenti del passato
Bene!
Se hai lasciato “a riposo” la cassettiera, si troverà più o meno nello stato in cui l’avevi lasciata, salvo qualche piccola variazione data dal lavoro fatto insieme.
Oggi guardiamo tutti i cassetti. Uno ad uno.
Fammi indovinare i nomi dei cassetti
Gioia o felicità, dolore o tristezza, rabbia, relazioni, lavoro, famiglia/figli/genitori
Con tutte le varianti del caso
Magari amici? Colleghi? Vacanze?
Le possibilità sono pressoché infinite e mi fermo.
Inizia a guardare cosa c’è nei cassetti che hanno l’etichetta ma non sono ancora stati esplorati.
Pulisci, seleziona, dividi, accantona e alla fine tieni quello che per te ha valore, anche se si tratta semplicemente di una vecchia caramella, di una biglia, di un pettine da bambole o di un barattolo di bolle di sapone. Quello che conservi va bene, hai i tuoi motivi.
Lo stesso vale per quello che butti, perfino se si trattasse di un diamante, di una villa con piscina o di un jet privato.
Quello che conta è che in questo lavoro di selezione tu stai mettendo ordine negli eventi del passato, stai ricordando, stai rivivendo, stai lasciando andare e stai anche aprendo nuove porte.
È una metafora semplice, ma il legame simbolico è forte e costruttivo.
Continua questo lavoro.
Se non hai molto tempo, prosegui con la meditazione, potrai tornare a questi cassetti quando vorrai.
Adesso passiamo ai cassetti che non hanno un nome.
Aprine uno e guarda.
E’ buffo, il cassetto non ha nome, ma il ricordo è molto forte e ti salta subito alla mente!
Il cassetto accanto, al contrario, non ti crea alcuna sensazione. Nebbia totale.
Un altro ancora è vuoto. Completamente vuoto.
Bene, siamo nell’area inesplorata e stai continuando a fare ordine.
Sul cassetto col ricordo scrivi il nome del ricordo.
Su quello dai ricordi silenziosi scrivi una parola per te chiara che indica questo stato; io scrivo “nebbia”.
Sul cassetto vuoto cosa vuoi scrivere? Vuoto! Naturalmente
Esplora tutti i cassetti delle aree sconosciute e qualificali come abbiamo appena fatto.
Anche in questo caso, se non hai molto tempo, prosegui con la meditazione, potrai tornare dai cassetti quando vorrai
La cassettiera ora è completa.
Ricordi scelti e voluti, momenti dimenticati, situazioni che non ti dicono niente, cassetti vuoti, liberi, ancora da riempire.
Puoi usare la cassettiera con regolarità, ad esempio una volta alla settimana, o una volta al mese, o ogni tre… puoi scoprire cassetti nuovi perché si è allargata, o magari si è ristretta e i cassetti obsoleti si sono rimpiccioliti e raccolti tutti insieme in un angolo, puoi cambiare colore a tre cassetti, o a uno, o a tutti, puoi aggiungere e togliere etichette.
Puoi fare quello che vuoi purché ti faccia stare bene e ti dia una sensazione di chiarezza e di ordine interiore.
Questo è lo scopo della cassettiera.
Ci sono anche altri utilizzi e altre scoperte che puoi fare, ma non è il caso che ti dica tutto io
A te il gusto della scoperta
Buona esplorazione e buona vita!
NOTA - I cassetti rappresentano un ambito del tuo inconscio. Il loro contenuto può essere conosciuto, sconosciuto o rimosso. In genere il principio di rimozione lascia un accesso e quando viene svelato libera il ricordo; se il materiale rimane sconosciuto ci sono motivi di protezione, magari il contenuto resta celato perché non si è ancora pronti per affrontare l’evento e quindi per ricordare. Infatti nessun evento presente nel nostro inconscio può essere sconosciuto per noi, perché ci appartiene e lo abbiamo sicuramente vissuto.
Il lavoro dei cassetti favorisce l’incontro con i contenuti subconsci e ti permette di riordinarli, di ripartirli, di “sapere” (a un certo livello) dove sono e questo vale sia per quelli che riconosci che per quelli di cui non hai memoria cosciente.
Patrizia Manuela Rottigni