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Patrizia M. Rottigni

UN PENSIERO PER TE - 25 febbraio - Meditazioni quotidiane - giorno 56 -  IL COMPITO


A volte le persone scelgono di occuparsi di faccende che non sono adatte a loro.

Scelgono una strada che non è la loro.

Si dedicano a un’attività che esula dal loro compito

E’ possibile desiderare ardentemente qualcosa che sia etico e corretto ma, al tempo stesso, può trattarsi di un aspetto molto sbagliato per la vita di una persona; al contempo potrebbe essere una cosa buona per qualcun altro.

Quindi a volte è possibile violare una legge spirituale “a titolo personale” perché la questione varia da persona a persona.

Potresti essere destinato a diventare architetto e in quel modo svolgere al meglio il compito che ti appartiene in questa vita.

Un’altra persona, diventando architetto, trascurerebbe il compito che in realtà è venuta a svolgere.

Non si può certo dire che diventare architetto sia un male, eppure per una particolare persona potrebbe essere un errore.

Potrebbe usare ciecamente la propria forza di volontà e diventare un bravo architetto (abbiamo visto al giorno 55 che una potente forza di volontà porta dei risultati)

Però non sarà felice, perché la felicità si raggiunge svolgendo il proprio compito per questa incarnazione.

E tutti hanno un compito,

anche tu!

Respira e portati al tuo centro

Poi prosegui la meditazione

da un punto di ascolto profondo

Che tu sia solo o in famiglia,

che tu sia nobile o di umili origini

anche tu hai il tuo compito

Il compito non è rivolgere lo sguardo altrove

non è necessariamente aiutare altre persone.

Sebbene sia una nobile causa e sia possibile farlo in qualsiasi momento

prima è necessario incontrare sé stessi

e svolgere il compito che ognuno ha verso di Sé

Occorre quindi continuare il cammino spirituale

rilasciare gli aspetti pesanti della propria esistenza

e sviluppare il più possibile l’autoconoscenza.

Quanto?

Ognuno in base alla propria forza e alla situazione evolutiva.

Così facendo cominci da te stesso

e inizi un percorso in sintonia, almeno in parte

con il tuo compito

il resto arriva perché è in armonia con la tua strada.

A volte sorge una domanda

Perché si dovrebbe trovare da ridire se faccio questo o quello?

È una piccola cosa, non faccio male a nessuno.

Che differenza fa?

In questo caso allora la decisione è già stata presa

la volontà personale viene messa al di sopra di ogni altra cosa

e il compito dimenticato.

Però c’è una considerazione

E so che tu l’hai già abbozzata dentro di te

Non ci sono cose piccole o grandi in senso assoluto.

Quello che a te sembra immenso, può essere insignificante in termini di verità assoluta,

vale anche il contrario (e ti è già accaduto)

Sai anche che l’aspetto più minuscolo

può costituire un punto di passaggio fondamentale

verso la cosa più grande e importante per te.

Infine una piccola cosa può essere un indizio molto significativo,

una chiave per risolvere molti problemi.

e perché accada occorre l’ascolto

Occorre l’umiltà

Occorre fermarsi un attimo

E sentire.

Se sotto a tutto c’è una grande fatica

Fermati

Aspetta

Ascolta

E fai domande.

A te, al tuo Sé, alla Creazione, a Dio.

Se invece ti guidano la leggerezza e la gioia

puoi ugualmente fermarti a chiedere perché

e sentirai un vento lieve che porta con sè la tua realizzazione

La realizzazione del tuo compito.

Buon lavoro

E che il compito ti sia soave

Patrizia Manuela Rottigni


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