Chi intraprende la via spirituale sente spesso parlare di sacrifici e di rinunce;
questo porta fuori strada molte persone.
Esistono illustri martiri volontari che hanno condotto una vita di stenti per guadagnarsi il Paradiso
e ancora oggi qualcuno si flagella come un tempo.
Tranquilli! erano solo fantasie e fanatismo
dovuti all’ignoranza sul vero significato da dare a queste espressioni.
Osserviamo insieme, in uno stato di attenzione interiore, il significato spirituale di queste espressioni.
Espira, inspira, portati al tuo centro
Cosa intendi tu per rinuncia?
La rinuncia sul sentiero spirituale ha a che fare
con lo spostare il centro della nostra coscienza.
Per la gran parte delle persone attualmente
la coscienza è identificata sul mondo materiale e sul corpo materiale.
Questo impedisce di vedere, di comprendere e di utilizzare appieno il mondo spirituale
che è altrettanto reale e realizzabile se si abbandona l’idea
di essere solamente dei corpi fisici.
È come se ci si identificasse con il proprio abito
e si soffrisse quando si rovina, disperandosi se si macchia,
credendo di essere l’abito e non il suo proprietario.
Senti quanto sarebbe paradossale?
La vera rinuncia,
quella che avviene attualmente
e blocca le porte del mondo spirituale
avviene quando si rinuncia e non si aprono gli occhi
quando si continua a credere di essere solo un corpo fisico
e si continua così a vivere come ciechi
Passiamo ora al sacrificio.
Cosa intendi tu per sacrificio?
Per sacrificio si intende lasciare andare quei piaceri eccessivi
dati dal viziare il corpo fisico con elementi per lui dannosi
sacrificio quindi significa evitare gli eccessi che possano danneggiarlo
così da conservare un corpo nelle sue piene facoltà fisiche,
fondamentali per divenire qualcosa di più di un semplice corpo fisico.
Il corpo materiale infatti è uno strumento
che ci permette di vivere e di percepire il mondo materiale
e di trasportare la nostra Essenza
perché possa svolgere tutte le attività
che è venuta a compiere.
Naturalmente esiste la personalità cosiddetta inferiore
che nutre una certa tendenza per gli eccessi e le sregolatezze.
Il compito è quello di educarla, così che
Impari a diventare saggia e a non fare sciocchezze.
La persona impara a mangiare correttamente
anziché in eccesso appesantendo l’organismo,
a bere il giusto e soprattutto acqua,
anziché eccessivamente avvelenando il sangue,
a respirare aria fresca e buona
anziché fumare cose dannose,
quindi a essere intelligente e saggia
anziché dissoluta e autolesionista.
Questi sono i concetti base di sacrificio e di rinuncia
che si possono seguire facilmente e in modo spontaneo
quando si impara a sentire e a percepire
quello che la nostra struttura ci sta comunicando
e sono ben lontani dagli stereotipi e dai flagelli
che siamo abituati a sentirci raccontare.
Ora confronta questi concetti
con quelli che hai espresso poco fa.
Sono simili o sono differenti?
Sei in grado di pensare a te come a un Essere in costante evoluzione,
pronto a incontrare la vita interiore e a dominare agevolmente gli eccessi
senza però giungere al limite estremo di negarsi ogni cosa?
Credo di si, almeno per una buona parte.
Ora sei in grado di pensare a te come a un Essere
che governa e protegge il proprio veicolo fisico
e sacrifica ciò che è dannoso,
rinuncia a fargli del male
per mantenerlo sano e armonioso
per poter sperimentare la vita sulla terra
e crescere nella propria totalità.
Patrizia Manuela Rottigni