Jiddu Krishnamurti era un maestro indiano vissuto nel secolo scorso.
Negli ultimi cinquantasette anni della sua vita viaggiò per il mondo
per trasmettere il suo insegnamento liberatorio, rifiutando l'adulazione e lo status di guru.
Leadbeater, collaboratore della società Teosofica, in un suo viaggio in India lo vide, appena quattordicenne sulla spiaggia di Adyar e si convinse di aver trovato il ragazzo attraverso il quale la Divinità si sarebbe manifestata.
Da allora Krishnamurti partecipò alla Società Teosofica fino a quando declamò "La verità è una terra senza sentieri"
e affermò che non la si potrà mai ottenere attraverso nessuna organizzazione, chiesa, maestro o guru.
Al riguardo è interessante considerare che il mio seminario di Meditazione e Guarigione Spirituale si intitola
“No Guru, No Method, No Teacher”
(titolo di una canzone di Van Morrison che ben esprime il mio concetto di spiritualità).
Di seguito alcuni spunti legati alla meditazione ispirati dagli insegnamenti di Krishnamurti.
Nel porti in meditazione considera
che oggi ci ispiriamo a un Maestro che non ama alcun protocollo.
La meditazione così come la propongo abitualmente
ha il fine di portarti al tuo centro e di facilitare le cose
per noi, per le nostre menti occidentali affatto avvezze a tale esercizio.
Non stupirti quindi per quanto leggerai oggi,
semplicemente lascia che le parole di Krishnamurti
entrino in te e agiscano, senza porvi limiti.
Nella totale attenzione della meditazione non c'è alcuna conoscenza,
alcun riconoscimento, né il ricordo di qualcosa che sia già avvenuta.
Il tempo e il pensiero sono totalmente cessati,
poiché sono il centro che limita la propria visione.
La meditazione non è la semplice esperienza di qualcosa
al di là del pensiero e del sentimento di ogni giorno,
né la ricerca di visioni e beatitudini.
La meditazione non è fuga dal mondo;
non è un isolarsi e chiudersi in sé,
ma piuttosto la comprensione del mondo e delle sue vie.
Meditare è deviare da questo mondo.
La meditazione non è un mezzo per un fine
La meditazione è la cessazione del pensiero.
La meditazione non è un'attività dell''isolamento,
ma l'azione nella vita quotidiana
che esige cooperazione, sensibilità e intelligenza.
Senza il fondamento di una vita retta
la meditazione diventa una fuga e non ha alcun valore.
Una vita retta non è l'obbedienza alla morale sociale,
ma la libertà dall'invidia, dalla cupidigia e dalla ricerca del potere
che generano inimicizia.
Se non c'è meditazione, sei come un cieco
in un mondo di grande bellezza, luci e colori.
Meditare non è ripetere parole, sperimentare visioni o coltivare il silenzio.
Questa è una forma di autoipnosi.
Meditare non è chiudersi in un pensiero ideale, nell'incanto del piacere.
La mente meditativa è vedere, osservare, ascoltare senza la parola,
senza commento, senza opinione — attentamente e costantemente —
il movimento della vita in ogni suo rapporto;
allora sopraggiunge un silenzio che è negazione del pensiero,
un silenzio che l'osservatore non può richiamare.
Se ne facesse esperienza, riconoscendolo, non sarebbe quel silenzio.
La meditazione necessita della libertà
che è totale negazione della morale e dei condizionamenti sociali
la libertà viene prima della meditazione,
ne rappresenta il primo movimento.
La meditazione è un movimento incessante.
Non si può mai dire che si sta meditando,
o dedicare un periodo di tempo alla meditazione.
La meditazione non è ai tuoi ordini.
La sua benedizione non ti viene
perché conduci una vita per così dire sistematizzata
o segui una particolare routine o morale.
Viene solo quando il tuo cuore è veramente aperto.
Non aperto dalla chiave del pensiero,
non reso sicuro dall'intelletto,
ma quando è aperto come il cielo senza nuvole;
allora viene senza che tu lo sappia, senza che tu la chiami.
Non puoi mai custodirla, possederla, adorarla,
se cercherai di farlo, non verrà più, ti eviterà.
Non devi spiare dalla finestra
sperando di prenderla di sorpresa,
né sederti in una stanza buia e attenderla;
viene soltanto quando tu non sei là
e la sua benedizione non ha continuità.
Dopo questi frammenti quasi poetici,
liberamente stralciati da testi vari di Krishnamurti
ti dico “ascolta” e “niente paura”.
Egli era un puro e anelava alla libertà e al donarla.
Noi occidentali del 2000 siamo apprendisti in parte abili, in parte no
e nel nostro cammino, molte luci illuminano il sentiero,
alcune più semplici e dirette, altre più complesse.
Quel che conta è che siano in verità
E alcune di queste, risuoneranno con la tua Anima.
Namaste
Patrizia Manuela Rottigni