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UN PENSIERO PER TE -  21 aprile -  Meditazioni quotidiane - Giorno 111 - MEDITARE CON UN’IMMAGINE “S

  • Patrizia M. Rottigni
  • 20 apr 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Ieri abbiamo meditato con la fiamma della candela.

La meditazione di oggi è molto simile, anche se cambia l’oggetto dell’attenzione.

Meditare con lo sguardo concentrato

prende il nome di Trataka, che significa “guardare o fissare”

ovvero tenere lo sguardo concentrato in un punto;

Praticata regolarmente sviluppa la concentrazione

e apporta i benefici già espressi ieri a livello fisico, mentale e spirituale

Meditare rende la nostra mente spettatrice di se stessa.

La concentrazione della nostra attenzione su di un punto,

interrompe le onde dei pensieri, calma la mente

e incontriamo la saggezza e la tranquillità che risiedono in noi.

Per rendere possibile tutto ciò, chi si avvicina alla pratica

cercherà di ridurre al massimo i movimenti inutili,

spesso presenti e fuorvianti nell’immobilità

assicurandosi di essere nella giusta postura

ma al tempo stesso in posizione relativamente comoda.

Entra nella Meditazione con un’attitudine di ascolto

E rivolgi attenzione anche verso ciò che produce attrito e fastidio.

Infatti l’ascolto di tutto ciò che si muove internamente

è un potente mezzo per approfondire il contatto diretto con il Sé.

Scegli la tua immagine sacra:

una divinità personale (Ishta devata) o un guru,

un monaco, il Cristo, un Santo, Krishna, il Dalai Lama,

la figura che per te ha significato e ritieni ispirante o importante.

Ponila di fronte ai te, all’altezza degli occhi, a circa 70 – 80 cm

utilizzando il supporto che ritieni più adeguato.

Ora sei quasi pronto per meditare.

Controlla la posizione della colonna, che sia ben dritta

e concentra la tua attenzione sul respiro

espira

inspira

portati al tuo centro e quando ti senti pronto

apri gli occhi e fissa l’immagine.

Mantieni lo sguardo fisso e al tempo stesso

percepisci quel che senti e i tuoi pensieri

non scacciarli, non ora, senti invece

quello che l’immagine suscita in te

il suo significato, il suo senso profondo.

Respira profondamente,

accogli tutte le sensazioni e i pensieri

poi inizia a lasciarli andare, lasciali liberi

permetti loro di fluire lontano dal campo della tua coscienza

semplicemente e senza sforzo

e torna a fissare l’immagine

se è possibile guardala negli occhi

e senti la sua Grazia e la sua Presenza Spirituale.

Non lasciare che l’immagine si sdoppi,

mantieni la concentrazione in un’unica immagine.

Quando gli occhi cominciano a essere stanchi

(accade dopo alcuni minuti) e magari iniziano a lacrimare

chiudili e resta in meditazione portando l’immagine all’interno

e continuando a meditare sull’immagine residuale

che molto facilmente visualizzi in “negativo”.

Quando inizia a svanire apri gli occhi

e riprendi a concentrarti sull’immagine di fronte a te,

per poi chiudere ancora gli occhi

e concentrati sull’immagine interiore, visibile a occhi chiusi.

Continua così e lascia che eventuali percezioni

vengano alla tua coscienza, prendi nota e lascia andare.

Man mano che la concentrazione aumenta,

cala il ritmo dei pensieri involontari

e rimangono solo le intuizioni ispiranti

relative alla tua coscienza e alla tua evoluzione

che ricorderai alla fine della meditazione.

Con il tempo e con la pratica ti accorgi

che la tua capacità di concentrazione generale migliora

senti meno ansietà e paure in generale,

aumentano le capacità intuitive e – udite udite! –

riesci a sfruttare meglio la giornata e le occasioni che ti presenta.

Ora lascia andare l’immagine e i pensieri

comincia a ritrovare il tuo spazio fisico

per tornare alla realtà concreta.

Come sempre, al termine della meditazione fai tre profondi respiri e apri gli occhi.

Questa pratica diventa utile se dura almeno 11 minuti

anche se i benefici migliori si presentano attorno ai 15/20 minuti.

Per scopi spirituali la durata dovrebbe essere prolungata

Il momento più indicato è la mattina prima di colazione

Se non è possibile, si può praticare la sera prima di dormire.

Om Shanti

(trad.: pace nella mente, nella parola e nel corpo)

Patrizia Manuela Rottigni


 
 
 

A.G.I.R.E. Percorsi interiori e spirituali

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