UN PENSIERO PER TE – 27 aprile - Meditazioni quotidiane - Giorno 117 - STAR MALE A SAZIETÀ
- Patrizia M. Rottigni
- 26 apr 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Per qualcuno è difficile da applicare, in realtà è un vero e proprio toccasana per uscire dai momenti difficili.
Ogni tanto qualcuno mi racconta di una situazione estremamente dolorosa che lo fa star male da giorni, settimane… talvolta anche mesi e non sa come uscirne.
La meditazione di oggi ha lo scopo di insegnarti una tecnica importante: imparare a sentirti in equilibrio e quindi a stare bene… quando stai male. Per metterla in atto è necessario usare la “tecnica di stare male fino a non poterne più”.
Chi la applica seriamente (e senza barare) smette molto presto di star male.
La difficoltà sta proprio in questo: applicarla integralmente (e senza barare o trovare scuse).
Iniziamo.
Portati al tuo centro
Senti di essere nel tuo spazio
e respira profondamente
espira
inspira
e trova il contatto con te stesso.
Quando sei pronto pensa a una situazione
che ti ha fatto molto soffrire in passato
Ce l’hai? OK
Se non ce l’hai (che persona fortunata!!!)
ipotizza un motivo che potrebbe darti dolore.
Ce l’hai?
Bene, il lavoro inizia.
Durante questa meditazione
poniti nello stato dell’Osservatore
perché non devi vivere le emozioni, ma osservarle.
Sei in casa tua, nel luogo in cui normalmente ti disperi
sei in uno stato di disagio profondo
il motivo del tuo dolore ti è noto
(anche se talvolta qualcuno sta male senza conoscere bene l’origine del disagio).
Vorresti fare altro
Vorresti pensare ad altro
ma non ti è possibile,
i pensieri sono un fiume in piena
che ha sempre lo stesso nome
quello di questo dolore
che è così forte da essere quasi fisico.
Non riesci a calmarti
Non riesci a rilassarti
Non riesci a meditare.
Non c’è niente che tu possa fare.
L’unica cosa che sai fare è star male.
Decidi allora di farlo scientemente.
Scegli per quanto tempo vuoi stare male.
Per prima cosa decidi se è solo per oggi
o se un solo giorno non ti basta.
Punta la sveglia…
e inizia a star male.
Questo significa che ti disperi
nel modo più profondo e disperato che tu possa concepire:
ti butti sul divano a piangere
batti i pugni sul cuscino
urli di disperazione
emetti frasi sconnesse sui quello che non funziona
chiedi perché “perché proprio a me?”
e stai male nel modo più intenso che puoi,
ti senti un guscio di noce nel mare in tempesta,
un uccello migratore che vola nella bufera,
un essere completamente solo e smarrito.
Fai questo per tutto il tempo che hai stabilito prima
non un minuto di meno
hai detto 2 giorni, inclusa la notte in mezzo?
OK, fallo!
Non ti è concesso fermarti per mangiare,
non puoi farti una tisana, un caffè o altro,
né telefonare a una persona cara
non puoi rispondere al telefono o al citofono,
tantomeno ricevere persone,
né compiere alcuna azione abituale
perché stai male e devi stare male per tutto il tempo
senza via di scampo
senza possibilità di fuga.
Le persone che dicono di star male da mesi
nel frattempo vivono, lavorano, si svagano
raccontano il loro dolore alle persone care
(qualcuno a tutto il mondo)
e naturalmente cercano distrazioni.
Qui non si può. Stai male? OK, stai male!
(altrimenti l’esercizio non funziona).
Ricorda, in questo momento sei l’osservatore
quindi osservi te stesso star male per tutto quel tempo.
Quando la sveglia suona ,è una specie di liberazione
la sensazione è quella di essere usciti da un incubo.
Ecco, a questo punto puoi uscire dallo stato dell’osservatore
e vivere durante questa meditazione le sensazioni positive:
ti sembra di riprendere finalmente a respirare
ti godi la luce del sole
e se piove ti godi la pioggia, la neve, il vento…
senti che le spalle sono libere e leggere
così come lo stomaco e gli occhi e tutto il resto
e provi tante belle sensazioni,
tutte quelle sensazioni che da tempo non provavi più.
Goditele tutte, elencale, vivile!
Potrebbe perfino fare capolino la gioia…
Nei giorni successivi stai proprio meglio
Stai bene!
Se hai la sensazione che ci sia ancora un residuo di disagio
prendi di nuovo in mano la situazione
e stai male di nuovo,
ma ti verrà spontaneo ridurre drasticamente il tempo.
In questo momento non occorre visualizzare questa parte,
ormai hai imparato come si fa.
Stai ancora un po’ nelle sensazioni positive
prova gratitudine
si, ringrazia per questo lavoro e per i suoi risultati
con tutto il cuore.
Quando senti che è il momento di concludere
torna serenamente alla consapevolezza oggettiva.
Oggi abbiamo vissuto la situazione in meditazione. Quando ti capiterà di averne bisogno, lo farai semplicemente, senza meditare. Vivrai la situazione fisicamente. Infatti se tu fossi in grado di meditare e portarti in uno spazio di profondo ascolto interiore, non avresti bisogno di alcun esercizio.
Avvertenza: scegli il tempo accuratamente e lascia perdere le giornate e le notti… di solito 3 ore un tempo molto lungo, lunghissimo. Pensaci: disperarti in quel modo per 3 ore… È veramente tantissimo!
Soprattutto perché funziona solo se stai male senza interruzioni finché suona la sveglia.
Non vale nemmeno decidere che stai male 1/2 d’ora “così non sono bloccato per tutto quel tempo”
perché è necessaria l’onestà di base, onestà con sé stessoi.
Quindi scegli il tempo in modo accurato… e disperati.
Poi godi della liberazione e della leggerezza.
Patrizia Manuela Rottigni