Esiste una storia liberamente tratta da un racconto anonimo inglese
che si chiama “Il bambino e le stelle”
non è una storia Zen, ma è ugualmente profonda.
Prima di leggerla portati nel tuo stato di ascolto interiore
Espira, lascia che il torace e l’addome si svuotino,
Inspira, lascia che il torace e l’addome si colmino,
ripeti questa respirazione fino a raggiungere uno stato
di calma, di tranquillità e di apertura.
Una tempesta terribile si abbatté sul mare.
Lame affilate di vento gelido trafiggevano l’acqua
e la sollevavano in ondate giganteschi
che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio,
o come vomeri d’acciaio.
Aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo,
i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l’acqua si placò e si ritirò.
Ora la spiaggia era una distesa di fango
in cui si contorcevano nell’agonia migliaia e migliaia di stelle marine.
Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa.
Arrivarono anche troupe televisive per filmare lo strano fenomeno.
Le stelle marine erano quasi immobili.
Stavano morendo.
Tra la gente, tenuto per mano dal papà,
c’era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza
le piccole stelle di mare.
Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
All’improvviso il bambino lasciò la mano del papà,
si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia.
Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e,
sempre correndo, le portò nell’acqua.
Poi tornò indietro e ripeté l’operazione.
Dalla balaustra di cemento, un uomo lo chiamò: “Ma che fai ragazzino?”
“Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia”
– rispose il bambino senza smettere di correre.
“Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia:
non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!” – gridò l’uomo
“E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa!
“Non puoi cambiare le cose!”
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un’altra stella di mare e gettandola in acqua rispose:
“Ho cambiato le cose per questa qui”.
L’uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò,
si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia.
Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua.
Un istante dopo scesero due ragazze
ed erano in quattro a buttare stelle marine nell’acqua.
Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento,
migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua.
“Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di incominciare.”
Non ho molto da aggiungere,
ti lascio in questo spazio di ascolto profondo
e alle riflessioni che scaturiscono dalla lettura.
È facile che emerga almeno una cosa importante
che tu puoi fare per cambiare la realtà attorno a te
e forse te ne verranno in mente ben più di una.
Quando apri gli occhi e torni allo stato di realtà oggettiva
compi un’azione, anche piccola, diversa dal solito
e comincia a cambiare le cose nella tua vita e attorno a te.
Patrizia Manuela Rottigni