Composta nel giugno 1918, anche dopo la guerra
la “Leggenda del Piave” rimase popolarissima.
È una canzone che parla di guerra, di coraggio,
di eroi, di disfatta e di vittoria.
La canzone dei fanti che passano sul Piave il 24 maggio.
Nel primo dopoguerra la sua funzione fu importante:
far dimenticare le atrocità, le sofferenze e i lutti
che avevano caratterizzato la Grande Guerra.
Cosa c’entra questo con la meditazione?
Ottima domanda.
E naturalmente c’entra.
In ognuno di noi ci sono un eroe, un coraggioso
E almeno una disfatta e una vittoria.
Per prima cosa portati al tuo centro
Espira
Inspira
Assicurati che la colonna vertebrale sia allineata
Senti i piedi piatti a terra
E trova il tuo spazio interiore.
Il Coraggio dell’Eroe, le sue lotte,
i momenti di disfatta e la vittoria
sono parte della letteratura.
Oggi è il 24 maggio e penso agli eroi di un secolo fa
alle persone che erano capaci di stare
in una situazione scomoda, difficile, pericolosa
al freddo, al caldo, sotto il fuoco nemico
un giorno dopo l’altro senza smettere
senza fermarsi e trovando ogni giorno nuova forza
e un vigore insospettato nei tempi precedenti la guerra.
Questi aspetti sono comuni a tutte le storie
a tutte le battaglie, in tutte le epoche
a partire dai coraggiosi 300 di Leonida alle Termopili
per toccare i combattenti della prima guerra
e i partigiani della seconda guerra
fino a oggi, a chi in Siria e nelle aree belliche
combatte ogni giorno per far cessare il conflitto.
E io cosa c’entro? Ti chiederai.
Ecco, ancora una volta ti rispondo: c’entri.
Eccome!
Non solo perché tu oggi sei qui
e sei quello che sei, nel bene e nell’errore
grazie a chi ti ha preceduto e ha creduto e lottato
(e questo è scontato e non è retorica)
ma anche perché tu oggi sei qui e combatti
e lo fai ogni giorno.
Vorresti negare di trovarti talvolta sotto assedio,
stretto da tempi impossibili e richieste insensate
o chiuso in situazioni che sembrano senza via di scampo?
Pensa alla tua vita, a partire dal mattino, quando ti alzi
forse ti prendi un istante per pensare a te
al tuo mondo interiore e spirituale, lo spero per te…
Poi inizia la giornata, con tutto quello che comporta.
A volte la sera la stanchezza è esagerata,
in altre situazioni ti assalgono solitudine e tristezza,
altre volte ti colma un senso di appagamento e soddisfazione.
Infinite sono le sfumature, ma il viaggio della tua vita
è il viaggio dell’Eroe.
Il viaggio dell’eroe non è solo l’impresa di un soldato
come quelli di una volta, che combattono per la libertà.
Il viaggio dell’eroe non è qualcosa di casuale,
che capita una volta e mai più, per una serie di coincidenze,
perché ti sei trovato al posto giusto nel momento giusto.
L’eroe è colui che affronta con coraggio
la normalità del quotidiano, evitando di cadere nella routine,
nello sconforto e nella rassegnazione
mantenendo un entusiasmo sempre vivo e dinamico.
Agire, sbagliare, cadere, rialzarsi, ricominciare, agire…
Avere entusiasmo e passione è eroico,
essere attenti, presenti e vigili nella vita di tutti giorni è eroico,
credere nelle proprie forze e darsi da fare è eroico
e lo è anche cadere e comprendere l’errore
o peggio ancora la manipolazione e l’inganno ricevuti
e in ogni caso ritornare a credere mettendoci ancora la stessa forza.
Vuoi dirmi che non sei un eroe in viaggio?
Vuoi dirmi che un po’ di sangue di quei fanti
non sta scorrendo nelle tue vene?
Assolutamente c’è, scorre e ti caratterizza.
Non saresti qui.
Non staresti leggendo queste parole.
Faresti altro.
E dedicare ogni giorno un po’ di tempo e di spazio a te
a ciò che conta interiormente, assieme a tutte le altre cose che contano
sta dicendo a me, a te, al mondo, che sei caduto e ti sei rialzato
che hai perso e hai ricominciato… e sei pronto a rifarlo
che guardi la vita e credi potercela fare.
Insomma… che sei un eroe in viaggio.
Patrizia Manuela Rottigni