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Patrizia M. Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 31 maggio Meditazioni quotidiane - Giorno 151 - IL KARMA (4) EFFETTO DOMINO -


La fisica afferma che ogni azione crea una reazione uguale e opposta.

Nella vita quotidiana ogni cosa ha una causa: le nuvole causano la pioggia, il vento sparge attorno i semi e ne nascono nuove piante. Niente esiste senza ragione.

Anche nel regno umano accade lo stesso. Ogni azione che compiamo è una causa.

Questa causa è un seme che resta lì e può maturare dopo un lungo periodo di tempo, quando vengono a manifestarsi le condizioni giuste per farla maturare.

Questo è il Karma. Ne abbiamo parlato nei giorni 121, 126 e 136. Oggi approfondiamo alcuni aspetti.

Portati nel tuo spazio di meditazione

Espira, inspira e trova la tua postura corretta.

Continua a respirare con consapevolezza

fino a quando senti di essere centrato.

Segui queste parole utilizzando la tua consapevolezza.

Partiamo con un esempio molto semplice

Se una persona colma di rabbia dà uno schiaffo a qualcuno

ha appena seminato un’azione.

Qualcuno che ha assistito si complimenta,

contento perché quel tale ha avuto la giusta lezione.

La prima persona si sente fiera dello schiaffo dato.

I complimenti dell’osservatore hanno creato un effetto.

Lo schiaffo andrà a creare un effetto futuro.

I complimenti dipendono da una causa positiva

seminata in passato e manifestatasi ora.

Ci siamo fin qui? È importante, caso mai rileggi.

Un giorno, mentre lo “schiaffeggiatore”

cercherà di svolgere un’azione positiva,

come separare due amici in rissa tra di loro,

riceverà inavvertitamente uno schiaffo da uno dei due,

nonostante il suo intento di dare aiuto.

Non possiamo dire che un’azione positiva ha generato un risultato negativo,

perché l’azione positiva è un seme che è stato piantato (ora)

e che verrà raccolto in futuro, mentre lo schiaffo appena ricevuto

è la maturazione del suo schiaffo dato tempo prima.

Significa che possiamo vivere un risultato solo se prima creiamo la causa.

Considerando le cose da questo punto di vista,

la legge del karma ci insegna due aspetti importanti:

da un lato è conveniente smettere di puntare il dito contro agli altri

sia perché non conosciamo la loro storia passata,

sia perché puntare il dito è un potente generatore di negatività;

dall’altro lato è chiaro che è inutile invocare aiuti all’esterno.

Ogni azione compiuta non finisce nel dimenticatoio e non andrà in prescrizione,

comporterà un effetto, una conseguenza, a breve tempo o nel lungo periodo.

Che fare delle azioni negative, come correre ai ripari

quando si prende coscienza dei propri errori?

Qualsiasi azione può essere purificata o eliminata,

(lo abbiamo già visto nella meditazione del giorno 126)

e il concetto di eliminazione vale anche per le azioni positive.

Infatti se deponi un seme positivo con un’azione virtuosa,

non è detto che questa potrà dare frutti positivi, dipende da te;

quel seme potrebbe essere cancellato da espressioni di rabbia e violenza

che vivi e metti in pratica dopo l’azione positiva.

Vale anche il contrario, un’azione non virtuosa,

si può purificare con azioni d’amore e di solidarietà.

Pensa ai tuoi comportamenti

senti quello che provi riguardo alle azioni del passato

più o meno volontarie, che hanno creato disagio e

chiedi a te stesso, alla parte saggia di te che sta meditando

in quale modo potresti riparare a quelle azioni;

prendi nota interiormente e trova come metterle in pratica.

C’è tempo per porre rimedio… purché non tergiversi troppo a lungo.

Nella legge del karma anche le intenzioni sono molto importanti.

Se ad esempio urto accidentalmente una persona e le faccio male,

compio un’azione incidentale, priva della motivazione,

di consapevolezza e compiacimento. Non è positivo,

ma ho seminato involontariamente, è facile correre ai ripari,

ad esempio dando aiuto alla persona, scusandomi e così via.

Se al contrario urto volontariamente qualcuno,

sono consapevole e me ne compiaccio, fiera di vederla soffrire,

c’è intenzionalità e se non agisco per riparare

creerà inevitabilmente effetti molto ampi.

Naturalmente lo stesso vale per ogni azione positiva.

Se è inconsapevole ha meno valore di una scelta positiva volontaria.

In entrambe le situazioni stiamo creando una causa,

ma il carico dell’effetto nel tempo sarà maggiore

se l’azione è realmente voluta.

C’è poi da considerare che il Karma cresce, “aumenta”.

Come per inerzia, l’azione compiuta tende a crescere.

Ci sono azioni nascoste, che evitiamo di raccontare agli altri,

le teniamo per noi, come certe bugie.

Come tutte le azioni, anche quelle svolte in maniera nascosta

crescono, aumenta l’effetto che sarà da equilibrare in futuro.

Le azioni aperte, svolte alla luce del sole, sono quelle

in cui ci confrontiamo con gli altri e con noi stessi.

Riconoscere l’azione e, quando occorre,

dimostrarsi realmente dispiaciuti, ferma la crescita del Karma.

Per lo stesso principio, quando compiamo un bel gesto

senza pavoneggiarci per averlo compiuto e lo teniamo per noi,

la sua crescita “nel silenzio” genererà maggiore ricompensa,

perché il Karma cresce e, per usare un termine economico,

il valore della nostra azione acquista interessi nel tempo.

Un’azione positiva che viene utilizzata per avere riconoscimenti,

per ottenere ringraziamenti, che effetto farà?

È chiaro anche a te che la crescita di quell’azione viene fermata.

Sembra quindi che anche una piccola azione, tenuta nel riserbo,

per effetto del karma cresce e porti grandi risultati.

A noi occidentali suona strano considerare questi concetti,

in particolare il fatto che noi stessi siamo i responsabili

della nostra vita (meglio dire delle nostre vite!) ma è così

e ci rende più responsabili delle nostre azioni.

Ricorda: un’azione positiva porta un risultato positivo,

un’azione negativa porta un risultato negativo.

Non è possibile che accada l’opposto.

Qualcuno ha detto: “chi semina vento, raccoglie tempesta”

e questa affermazione contiene in sé il concetto di causa e effetto,

ma anche quello di crescita: il vento diventa tempesta, il seme si fa pianta.

Praticare il Dharma (giorni 118 e 150) aiuta a mitigare

i risultati delle azioni karmiche e previene nuovi inquinamenti

causati dai pensieri e dalle azioni negativi

che condurrebbero a una nuova sofferenza.

Ora immagina la tua giornata, immagina azioni costruttive,

reazioni positive, sensazioni adeguate, momenti di pace;

pensa anche a come potresti reagire in modo corretto

di fronte a chi si comporta con te in modo negativo

mantieni la calma, senti la tua forza interiore,

ripromettiti di seguire il tuo Dharma

e di seminare momenti di grande luce e energia.

Vivere in armonia, portare armonia a sé stessi e agli altri

è un atteggiamento costruttivo che ti porterà benefici

e, che tu ci pensi o meno, sono cause positive

per la tua esistenza presente e futura.

Qui ci sarebbe da considerare la successione delle vite,

altro tema ostico per la nostra cultura

e mi riprometto di parlare delle reincarnazioni in futuro.

Patrizia Manuela Rottigni


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