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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 20 agosto -  Meditazioni quotidiane - Giorno 232 -  LA RABBIA – QUELLA SANA -


Non è permesso arrabbiarsi.

Se poi sei impegnato in un’evoluzione spirituale

di rabbia proprio non si dovrebbe parlare.

Cosa mediti a fare se poi ti arrabbi?!

Questi sono pensieri tipici che tormentano

molti tra coloro che seguono un cammino interiore

e che vengono usati dalle persone più vicine

per proteggere sé stesse, spaventate dai percorsi dei propri cari,

da scelte che non riescono a comprendere né condividere.

In ogni caso è un must: non ci si può arrabbiare.

Per fortuna le cose non stanno esattamente così.

Portati nel tuo spazio di ascolto interiore

assumi la postura corretta

segui il ritmo placido del respiro

e portati in uno stato più profondo di meditazione.

Ora pensa all’ultima volta in cui la rabbia ti ha rapito,

che sia un evento frequente o straordinario, ripensa all’ultimo,

ripercorri la situazione, osserva le reazioni (tue e degli altri)

e considera se e quanto sia stato utile o necessario arrabbiarsi.

Consideralo semplicemente, non lasciarti catturare dai giudizi.

La rabbia è una reazione sana e necessaria, proprio come l’amore.

È spontanea, non può essere negata né forzata,

salvo non voler cadere nell’auto-inganno,

che porta alla rabbia nevrotica, decisamente diversa

da quella sana e spontanea che, come l’amore,

proviene dal sé interiore ed è costruttiva.

Ecco perché i luoghi comuni si basano su idee infondate.

La rabbia sana merita di venire espressa di tanto in tanto.

Se è sana, non genera disarmonie interiori,

mentre la negazione della rabbia deriva dalla tendenza,

errata e inadeguata, a trattenere la forze profonde

nella falsa idea di essere assolutamente “calmi e buoni”,

salvo poi rivalersi per la rabbia inespressa

con atteggiamenti rigidi, inutili, perfino crudeli,

perpetrati a bassa voce in modo da non apparire alterati.

Ma questa è una falsità, presenta una falsa bontà

che non nasce nell’animo e cela un atteggiamento ben più devastante

di quanto non sia una bella e sana espressione di rabbia

Il malinteso è frutto della paura di essere rifiutati

e del desiderio di compiacere gli altri.

Da qui nasce la credenza che una persona

spiritualmente evoluta non debba mai arrabbiarsi.

Va da sé che non è utile eccedere nelle manifestazioni di disappunto

o lasciarsi andare a frequenti accessi di rabbia.

Ora che le cose sono più chiare,

torniamo al tuo ultimo episodio di rabbia.

Naturalmente stiamo parlando della rabbia sana,

quella che permette una sana crescita e un chiarimento franco e onesto.

Quindi concentrati su un avvenimento di questo tipo.

Prima di tutto valuta cosa ha portato nella tua vita.

Respira

Ascoltati

Possono accadere molte cose, di sicuro la relazione cambia,

si modificano aspetti talvolta molto importanti.

Se l’altra persona è altrettanto franca e onesta

si finisce per chiarirsi e scusarsi a vicenda, migliorando il rapporto;

accade anche che la controparte si offenda a dismisura

e esprima il disappunto in modo fanciullesco

per l’incapacità di relazionarsi in modo adulto;

altre volte l’altro tergiversa o finge di non capire per debolezza

o perché ha bisogno di tempo per elaborare la situazione

ma arriva comunque a comprendere e a chiarirsi,

magari con fatica, per trovare infine rinnovato equilibrio.

C’è anche la persona che, chiusa nella propria convinzione di rettitudine,

rifiuta il confronto, o monta false accuse per favorire sé stesso,

o ancora si allontana per sempre (e qui le valutazioni da elencare

sarebbero troppe per venire esposte nel corso di una meditazione).

Nei casi che sembrano meno fortunati , come l’allontanamento,

in realtà la sana rabbia ha agevolato un processo di pulizia,

come quando si tagliano i rami secchi per permettere alla pianta

di rinforzarsi e rifiorire con maggiore vigore.

Hai trovato e confrontato il tuo episodio personale?

C’è molto da dire sulla rabbia, magari ne riparleremo più avanti,

oggi considera onestamente le tue manifestazioni

e i risultati che hanno generato,

con calma,

senza alcun giudizio.

La rabbia è un’emozione e tu sei libero di decidere

se, dove, come e quando esprimere le emozioni

naturalmente a patto che tua ne sia pienamente consapevole.

Al contrario quando esprimi rabbia, ma non sei cosciente

di quello che senti realmente e del motivo per cui lo senti

le cose cambiano e sei preda di forze che non comprendi e non domini.

Puoi veramente controllare te stesso

solo se veramente conosci te stesso.

Meditare su di te, su quel che provi, come lo provi,

riconoscere le tue azioni – errori compresi -

accresce la consapevolezza di ciò che senti,

incluse le emozioni che consideri non desiderabili.

Puoi scegliere di esprimere le emozioni nella giusta occasione

per uno scopo preciso, creando un effetto specifico, oppure

puoi decidere di contenerle se esprimerle sarebbe inappropriato.

In questo caso puoi riconoscere la rabbia contenuta,

sapere che c’è e che è inespressa, senza ingannare te stesso

con la falsa credenza di non aver provato rabbia.

Questo vale per qualsiasi tipo di emozione, per es. anche per le paure.

Ricorda: La rabbia ha un inizio, uno sviluppo e una fine.

È fondamentale osservare quando comincia, cosa la incrementa e cosa la riduce.

Una rabbia sana genera forza e energia positiva,

favorisce il riconoscimento di altre emozioni

che possono essere utilizzate per risolvere i conflitti

legati alle relazioni o alle situazioni di difficoltà.

Sei più orientato alla sana rabbia

o preferisci trattenerla

e magari esplode poi come un torrente in piena

perché il vaso era colmo… e magari esplode a sproposito?

Ascoltati

Comprenditi.

Quando mediti, penetri negli stati profondi del tuo Essere,

la meditazione ti dona chiarezza mentale, ti rinforza e ti sostiene.

indicandoti come mantenere la sintonia con la situazione

e poco a poco ti troverai a non provare più rabbia,

ma non perché l’hai repressa o nascosta,

ma grazie alla consapevolezza del tuo cammino

si ridurranno spontaneamente le situazioni che ti fanno sentire

solo, diviso, separato, giudicato, accusato, sbagliato e così via,

insomma, tutte le emozioni di separazione che generano dolore.

In questo modo la rabbia non avrà molti motivi per generarsi

e ti sentirai libero di esprimerla quando occorre.

Ti auguro gioia pace e prosperità

Patrizia Manuela Rottigni


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