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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 4 settembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 247 -  IL SILENZIO E I SUOI DONI


Controlla la postura delle mani,

dei piedi e della colonna vertebrale

e verifica che nessun elemento di disturbo

possa interferire con la tua meditazione.

Poi focalizzati sul respiro

e sul suono del respiro

che esce

entra

esce

entra.

Senti i suoni intorno a te

l’ambiente circostante

i suoni che provengono dalla strada

e quelli delle case vicine,

i suoni dei bambini

i suoni degli animali

i suoni delle altre persone

e della vita.

Senti la loro bellezza

e senti che di solito corri

e non riesci a fermarti, a sentirla.

Sai perché?

Perché nella tua vita non c’è abbastanza silenzio.

Le nostre esistenze sono colme di rumore

e questo ci impedisce di sentire la bellezza

che si trova intorno a noi e che tutti possono percepire

se solo riescono a creare il silenzio.

Si tratta del rumore dei nostri pensieri, desideri, mancanze

provocati spesso dal rumore dei mezzi di comunicazione

dalle ingannevoli pubblicità, dalle false necessità,

create a arte, a tavolino, per farti sentire la mancanza.

Si tratta di aprirsi al silenzio interiore, quello che – per prima cosa –

si trova dentro di noi, nel nostro spazio, nella nostra vita.

Quello che ci permette di sentire, di sapere, di ricordare chi siamo.

Come va per te?

C’è abbastanza silenzio?

Sai, se la tua mente e il tuo corpo sono pieni di suoni

come puoi udire il suono del silenzio

e in esso il richiamo del cuore, che chiama e è sempre presente,

solo che spesso non riesci a sentirlo e non hai tempo per ascoltarlo.

Riesci a zittire tutti i richiami esterni?

Riesci a non giudicarti e giudicare mentre lo fai?

Si? Bene!

E allora senti quello che ha da dire il tuo cuore.

Ti sta chiamando da così tanto tempo...

Siamo capaci di rimanere distratti a lungo, giorni interi

(notti comprese) assaliti da tutti quei pensieri che sono inutili

anche se apparentemente fondamentali perché riguardano

il cibo, il denaro; un riparo, i beni materiali; e siamo solo al piano fisico!

Poi si passa a un piano emotivo che stimola domande legate

A tutti i bisogni affettivi, inclusi i dubbi da sanare su una storia d’amore,

cosa fare per quell’altra relazione, quella di amicizia,

come sentirsi al sicuro e stabili sul posto di lavoro (ne licenziano tanti!)

come smettere di incolpare i tuoi genitori, i tuoi insegnanti,

il tuo partner, i tuoi amici e tutti gli altri per quello che non va…

Molto altro che si manifesta invadente e toglie pace e silenzio.

In questo modo ti ritrovi a essere abbandonato, insicuro e distratto

e a non essere più capace di ascoltarti, per poi rimanere in silenzio.

Fallo ora.

Senza fretta.

Puoi anche sintonizzarti su un canale interiore in cui ci si rilassa

e se un po’ di rumore i tuoi pensieri lo faranno comunque

allora metti il “silenziatore”

e trova il tuo spazio dentro di te, uno spazio solo tuo

dove ascoltare il suono blando del respiro,

sentire il battito del cuore

e respirare.

Mentre respiri rendi silenzioso il respiro

e percepisci i suoi esterni,

dapprima quelli della casa in cui ti trovi

poi quelli attorno, fino a quelli per strada.

Come all’inizio della meditazione

Ma in modo molto diverso.

Questo è il suono fisico

e puoi lasciarlo andare

fino a percepire il silenzio attorno a te.

Goditelo,

con calma.

Ora passiamo al chiacchiericcio della mente.

Ascoltala.

Riconosci che ha le sue ragioni.

Ora chiediti: c’è qualcosa che ti serve?

SI?! Bene! allora tienine conto

Poi spiega alla mente materiale/razionale

che può tranquillamente rilassarsi

che apprezzi tutto il lavoro che fa

e che ora può stare a riposo.

Prendi il tempo che serve.

Ascolta il suono del silenzio.

Ora è possibile,

perché la mente intuitiva/superiore

è quasi sempre silenziosa

e quando parla, non lo fa per dirti

ti manca questo o quest’altro

ma per indicarti la tua strada interiore.

Nel silenzio.

Lo so, lo senti.

Meraviglioso!

Puoi percepire i tuoi reali bisogni

e sentire dentro di te – nel silenzio – cosa è meglio

Cosa ti fa stare bene, quali sono le tue reali necessità.

All’inizio, forse, riesci a percepire una sola parola,

che magari non è nemmeno una parola

ma è una semplice sensazione.

È eccellente, è il tuo inizio.

Se continui a mediare così, presto avrai un indizio

e dopo un po’ un’altra indicazione,

fino a quando le sensazioni saranno tutte chiare

e ti ritroverai a godere del silenzio

rotto solo ogni tanto dalle increspature della tua voce interiore.

Respira consapevolmente, stiracchiati e sbadiglia

muovi piano le dita delle mani e dei piedi.

Quando ti senti pronto torna alla realtà circostante

considerando lo stato di espansione e morbidezza

che hai raggiunto nella tua persona

generato attraverso questa meditazione

e ricorda di annotare le intuizioni e i messaggi,

anche se piccoli e molto speso poco appariscenti,

che ti sono stati inviati dalle tue zone inconsce

grazie allo spazio i ascolto e di silenzio che hai creato.

Lokah Samastha Sukhino Bhavantu

(che le persone di tutti i mondi possano essere felici)

Patrizia Manuela Rottigni


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