Sei consapevole del tuo corpo?
Riesci a interpretare e riconoscere i suoi segnali?
Sono capacità importanti per il benessere
e per il contatto profondo con Sé stessi,
ma molti adulti spesso non le riconoscono più.
Mal di testa cronico, lombalgie frequenti,
collo bloccato, spalla a mobilità ridotta,
mal di stomaco quasi quotidiani, o denti dolenti
…chi più ne ha, più ne metta, ma manca l’ascolto,
non c’è la consapevolezza del disagio,
spesso reso inattivo da potenti analgesici e similari
e la persona vive in una stretta muscolare che,
a mani esperte, si mostra come una corazza.
Predisponiti alla meditazione come da tua abitudine
accomodati in una posizione rilassata e di centratura
percepisci il tuo respiro e semplicemente ascoltalo
scoprine il ritmo.
Quando espiri ti concentri sull’aria in uscita
e sui polmoni che si svuotano.
Quando inspiri, senti l’aria che ti colma
e trattieni per un breve istante l’aria nei polmoni pieni.
Sentili, è un passo importante verso la consapevolezza.
Ripeti questa respirazione con il tuo ritmo
finché senti crescere in te uno stato progressivo di attenzione.
La tua colonna vertebrale è perfettamente allineata
e senti che ogni vertebra ti sostiene con leggerezza.
Ti senti comodo e presente a te stesso
e ti osservi, così come sei.
Avverti il collegamento con ciò che si trova in te,
per trovare uno spazio al tuo interno ove poter respirare.
Uno spazio aperto che si trova dentro di te.
Il tuo respiro agevola questo contatto
con il ritmo dell’aria che entra e esce.
Ecco, hai creato un principio di contatto
è molto importante, che tu sia avvezzo all’ascolto del corpo
o che tu stia iniziando proprio ora questa pratica.
Le corazze dono sintomi cronicizzati ai quali spesso
le persone non danno quasi più ascolto, si sono abituate.
Al contrario i sintomi fisici acuti sono un importante grido di aiuto
lanciato attraverso il corpo per recuperare
i sentimenti e lo sconforto sepolti nell’inconscio magari da anni.
L’ascolto è necessario per recuperare la sensibilità
e per prendersi cura dei bisogni del proprio corpo
prima che diventino sintomi fisici, ovvero dolore e malattia.
Per imparare di nuovo la consapevolezza del corpo
serve quello che stai facendo adesso
Fermarsi.
Ascoltare.
Da bambini eravamo abituati a seguire i segnali,
anche quelli più piccoli e sottili
e possiamo farlo anche ora, iniziando con piccole cose
possiamo avvertire una semplice sensazione
come un brivido lungo la schiena, una contrazione muscolare,
un modo diverso di respirare, un occhio che lacrima e così via
e se si sposta nel corpo seguirla e restare in ascolto.
Il tuo corpo possiede una saggezza fisiologica e,
in particolare, contiene la tua storia personale;
queste due informazioni immagazzinate in te
sono preziosissime e si rendono disponibili con l’ascolto
e sviluppando la sensibilità corporea.
Tra le informazioni che vengono liberate e riconosciute
ci sono anche i sentimenti che da bambini sono stati “cacciati giù”
perché troppo dolorosi da sopportare o perché non riconosciuti.
È successo anche a te. Ne sei consapevole?
Il corpo ha contenuto questi sentimenti, ma sono stati tagliati via,
resi inaccessibili alla consapevolezza della persona che,
diventata adulta, non sa più come riconoscere i sentimenti
di paura, rabbia, amore, vulnerabilità, desiderio, dispiacere
e non riesce a sentire quel che potrebbe sentire
e talvolta non sente nulla nemmeno nella relazione fisica
anche se sta vivendo una bella storia d’amore.
I bambini che hanno subito violenze ad esempio
si distaccano dai sentimenti di dolore
e diventano molto abili nell’uso della mente
col risultato di non riuscire, da adulti,
a sviluppare relazioni soddisfacenti
che sono possibili solo in presenza di reali sentimenti.
Ora lascia andare ogni pensiero.
Respira
Ascoltati
Segui le sensazioni
Crea il tuo spazio per sentire
Amati
Ama il tuo corpo
Ama il tuo Spirito
E se non senti niente
respira ugualmente
con calma e pazienza
fino a quando ci sarà una piccolissima sensazione.
La prima.
E allora amati e ascoltati.
Respira consapevolmente
senti l’aria che entra e esce dai polmoni
e ringrazia il tuo corpo per tutto il lavoro che fa
e per averti supportato in questa meditazione.
Deglutisci
Muovi delicatamente le dita delle mani e dei piedi
Prenditi tutto il tempo che occorre
per ritrovare il contatto con la realtà circostante
Con il tuo ritmo, senza fretta.
Senti il tuo corpo, osservalo
percepisci come si sente dopo questa meditazione
come ti senti tu
poi fai tre respiri profondi
e torna delicatamente al mondo materiale.
Patrizia Manuela Rottigni