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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 7 settembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 250 -  LA CONSAPEVOLEZZA DEL COR


Sei consapevole del tuo corpo?

Riesci a interpretare e riconoscere i suoi segnali?

Sono capacità importanti per il benessere

e per il contatto profondo con Sé stessi,

ma molti adulti spesso non le riconoscono più.

Mal di testa cronico, lombalgie frequenti,

collo bloccato, spalla a mobilità ridotta,

mal di stomaco quasi quotidiani, o denti dolenti

…chi più ne ha, più ne metta, ma manca l’ascolto,

non c’è la consapevolezza del disagio,

spesso reso inattivo da potenti analgesici e similari

e la persona vive in una stretta muscolare che,

a mani esperte, si mostra come una corazza.

Predisponiti alla meditazione come da tua abitudine

accomodati in una posizione rilassata e di centratura

percepisci il tuo respiro e semplicemente ascoltalo

scoprine il ritmo.

Quando espiri ti concentri sull’aria in uscita

e sui polmoni che si svuotano.

Quando inspiri, senti l’aria che ti colma

e trattieni per un breve istante l’aria nei polmoni pieni.

Sentili, è un passo importante verso la consapevolezza.

Ripeti questa respirazione con il tuo ritmo

finché senti crescere in te uno stato progressivo di attenzione.

La tua colonna vertebrale è perfettamente allineata

e senti che ogni vertebra ti sostiene con leggerezza.

Ti senti comodo e presente a te stesso

e ti osservi, così come sei.

Avverti il collegamento con ciò che si trova in te,

per trovare uno spazio al tuo interno ove poter respirare.

Uno spazio aperto che si trova dentro di te.

Il tuo respiro agevola questo contatto

con il ritmo dell’aria che entra e esce.

Ecco, hai creato un principio di contatto

è molto importante, che tu sia avvezzo all’ascolto del corpo

o che tu stia iniziando proprio ora questa pratica.

Le corazze dono sintomi cronicizzati ai quali spesso

le persone non danno quasi più ascolto, si sono abituate.

Al contrario i sintomi fisici acuti sono un importante grido di aiuto

lanciato attraverso il corpo per recuperare

i sentimenti e lo sconforto sepolti nell’inconscio magari da anni.

L’ascolto è necessario per recuperare la sensibilità

e per prendersi cura dei bisogni del proprio corpo

prima che diventino sintomi fisici, ovvero dolore e malattia.

Per imparare di nuovo la consapevolezza del corpo

serve quello che stai facendo adesso

Fermarsi.

Ascoltare.

Da bambini eravamo abituati a seguire i segnali,

anche quelli più piccoli e sottili

e possiamo farlo anche ora, iniziando con piccole cose

possiamo avvertire una semplice sensazione

come un brivido lungo la schiena, una contrazione muscolare,

un modo diverso di respirare, un occhio che lacrima e così via

e se si sposta nel corpo seguirla e restare in ascolto.

Il tuo corpo possiede una saggezza fisiologica e,

in particolare, contiene la tua storia personale;

queste due informazioni immagazzinate in te

sono preziosissime e si rendono disponibili con l’ascolto

e sviluppando la sensibilità corporea.

Tra le informazioni che vengono liberate e riconosciute

ci sono anche i sentimenti che da bambini sono stati “cacciati giù”

perché troppo dolorosi da sopportare o perché non riconosciuti.

È successo anche a te. Ne sei consapevole?

Il corpo ha contenuto questi sentimenti, ma sono stati tagliati via,

resi inaccessibili alla consapevolezza della persona che,

diventata adulta, non sa più come riconoscere i sentimenti

di paura, rabbia, amore, vulnerabilità, desiderio, dispiacere

e non riesce a sentire quel che potrebbe sentire

e talvolta non sente nulla nemmeno nella relazione fisica

anche se sta vivendo una bella storia d’amore.

I bambini che hanno subito violenze ad esempio

si distaccano dai sentimenti di dolore

e diventano molto abili nell’uso della mente

col risultato di non riuscire, da adulti,

a sviluppare relazioni soddisfacenti

che sono possibili solo in presenza di reali sentimenti.

Ora lascia andare ogni pensiero.

Respira

Ascoltati

Segui le sensazioni

Crea il tuo spazio per sentire

Amati

Ama il tuo corpo

Ama il tuo Spirito

E se non senti niente

respira ugualmente

con calma e pazienza

fino a quando ci sarà una piccolissima sensazione.

La prima.

E allora amati e ascoltati.

Respira consapevolmente

senti l’aria che entra e esce dai polmoni

e ringrazia il tuo corpo per tutto il lavoro che fa

e per averti supportato in questa meditazione.

Deglutisci

Muovi delicatamente le dita delle mani e dei piedi

Prenditi tutto il tempo che occorre

per ritrovare il contatto con la realtà circostante

Con il tuo ritmo, senza fretta.

Senti il tuo corpo, osservalo

percepisci come si sente dopo questa meditazione

come ti senti tu

poi fai tre respiri profondi

e torna delicatamente al mondo materiale.

Patrizia Manuela Rottigni


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