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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 13 settembre - Meditazioni quotidiane - Giorno 256 - IL CIBO CHE MANGI   -


Quando mangi cosa succede?

Anche se tutti mangiamo cose simili

e la cucina della mamma è sempre la migliore

e quella di cui ci fidiamo di più,

ogni persona ha il proprio modo

di mangiare e di relazionarsi con il cibo.

Ci sono i salutisti, i fanatici della griglia,

i vegani, i macrobiotici, i vegetariani,

i pastafariani, i fruttariani e un numero incredibile

di modi diversi di pensare al cibo migliore.

E probabilmente è il migliore,

si, il tuo, proprio quello?

Ciò che mi interessa ora è valutare il cibo

e quello che porta a chi lo mangia

in un modo piuttosto diverso dal solito

al quale, magari, sei già abituato.

Non è tanto il “cosa”

quanto il “come”.

Come arriva il cibo sulla tavola?

E come lo mangi?

Trova una posizione comoda

Libera l’addome da cinte e costrizioni

Senti i piedi piatti a terra

e permetti il libero fluire dell’energia.

Chiudi gli occhi, respira

assicurati che la colonna sia eretta

e sentiti presente nel corpo o, se sei distante

con il cuore, con le emozioni, con la mente,

focalizzati sulla tua energia

e respira.

Ora immagina di essere a tavola

con un piatto fumante e invitante

davanti a te, pronto da mangiare.

Cosa fai?

Qui le risposte sono molte

Tante quanti sono i nostri modi

di pensare al cibo e di mangiarlo

e agli svariati modi di prepararlo.

Per svariati intendo dire che un piatto

lo stesso identico piatto

può venire cucinato in modi molto diversi

e gli stessi ingredienti

possono provenire da situazioni profondamente diverse.

Pensa a come viene creato il cibo,

a come crescono i vegetali o gli animali,

al tipo di energia impiegata dai contadini.

Solo da questo comprendi quanto sono le differenze

delle materie prime che vengono utilizzate.

Sommale alle differenze di lavorazione

e ottieni un numero di variabili immenso.

A parità di prodotto finito, il tuo piatto,

può essere ricco o molto povero.

Quello che cambia è l’energia.

Supponi che il contadino sia un personaggio

che presenta un’energia burbera e scostante

che le merci vengano trattate male,

con pochissima attenzione, senza cura,

e che finiscano in un supermercato

dove nessuno è interessato al benessere

degli acquirenti e delle loro famiglie;

e anche che la persona che le cucina

sia poco attenta e non si curi del risultato.

Questo è un piatto.

Ora supponi che il contadino sia sereno,

molto attento al benessere degli animali

e alla salute delle sue coltivazioni,

che confeziona e trasporta con attenzione

scegliendo con cura i punti vendita

nei quali distribuisce il frutto del suo lavoro

perché portino avanti la sua filosofia

pensando alla salute del consumatore finale.

Poi la persona che cucina lo fa con amore

prepara il piatto pensando al sapore che offre

e i suoi pensieri sono buoni e in armonia.

Anche questo è un piatto.

Come fai a sapere quale ti è capitato?

Lo sai molto raramente.

Persino se te lo prepari tu.

A meno che non lo prepari sin dalla semina

non puoi sapere cosa è successo.

Anche al ristorante, al bar, nei fast food,

nelle mense, nelle tavole calde, nei locali stellati.

E allora cosa puoi fare?

Centrati, come hai fatto prima,

prendi energia dalle radici

inspira e portala al cuore

poi prendi energia dal cielo

inspirala e portala la cuore.

Poi espira l’energia che è nel cuore e mandala alle mani.

Dalle mani invia l’energia della Creazione

sul tuo piatto di cibo

intanto focalizza il tuo pensiero

su sentimenti positivi e Benedizioni

e rivolgili al tuo piatto.

Bastano pochi respiri

pochi istanti

per migliorare la qualità del cibo

e in alcuni casi modificarla completamente.

Allineamento, benedizioni, presenza

e la qualità del cibo sarà eccellente

qualunque fosse la sua provenienza.

Hai fatto tutto questo con la tua mente creativa

mentre stavi leggendo la meditazione?

Bene.

Se non l’hai fatto, fallo ora.

Poi torna alla realtà della vita concreta

e mantieni dentro di te questa consapevolezza

rendila tua per poterla utilizzare

ogni volta che il tuo piatto è di fronte a te.

Per farlo prenditi tutto il tempo che ti occorre,

non aprire gli occhi in un lampo

non alzarti subito dalla seggiola parlando con qualcuno

ma resta nella calma per alcuni istanti.

Torna delicatamente alla consapevolezza del momento presente

e lascia che le energie che hai messo in moto

trovino nei giorni a venire la loro giusta collocazione.

Patrizia Manuela Rottigni


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