Quando mangi cosa succede?
Anche se tutti mangiamo cose simili
e la cucina della mamma è sempre la migliore
e quella di cui ci fidiamo di più,
ogni persona ha il proprio modo
di mangiare e di relazionarsi con il cibo.
Ci sono i salutisti, i fanatici della griglia,
i vegani, i macrobiotici, i vegetariani,
i pastafariani, i fruttariani e un numero incredibile
di modi diversi di pensare al cibo migliore.
E probabilmente è il migliore,
si, il tuo, proprio quello?
Ciò che mi interessa ora è valutare il cibo
e quello che porta a chi lo mangia
in un modo piuttosto diverso dal solito
al quale, magari, sei già abituato.
Non è tanto il “cosa”
quanto il “come”.
Come arriva il cibo sulla tavola?
E come lo mangi?
Trova una posizione comoda
Libera l’addome da cinte e costrizioni
Senti i piedi piatti a terra
e permetti il libero fluire dell’energia.
Chiudi gli occhi, respira
assicurati che la colonna sia eretta
e sentiti presente nel corpo o, se sei distante
con il cuore, con le emozioni, con la mente,
focalizzati sulla tua energia
e respira.
Ora immagina di essere a tavola
con un piatto fumante e invitante
davanti a te, pronto da mangiare.
Cosa fai?
Qui le risposte sono molte
Tante quanti sono i nostri modi
di pensare al cibo e di mangiarlo
e agli svariati modi di prepararlo.
Per svariati intendo dire che un piatto
lo stesso identico piatto
può venire cucinato in modi molto diversi
e gli stessi ingredienti
possono provenire da situazioni profondamente diverse.
Pensa a come viene creato il cibo,
a come crescono i vegetali o gli animali,
al tipo di energia impiegata dai contadini.
Solo da questo comprendi quanto sono le differenze
delle materie prime che vengono utilizzate.
Sommale alle differenze di lavorazione
e ottieni un numero di variabili immenso.
A parità di prodotto finito, il tuo piatto,
può essere ricco o molto povero.
Quello che cambia è l’energia.
Supponi che il contadino sia un personaggio
che presenta un’energia burbera e scostante
che le merci vengano trattate male,
con pochissima attenzione, senza cura,
e che finiscano in un supermercato
dove nessuno è interessato al benessere
degli acquirenti e delle loro famiglie;
e anche che la persona che le cucina
sia poco attenta e non si curi del risultato.
Questo è un piatto.
Ora supponi che il contadino sia sereno,
molto attento al benessere degli animali
e alla salute delle sue coltivazioni,
che confeziona e trasporta con attenzione
scegliendo con cura i punti vendita
nei quali distribuisce il frutto del suo lavoro
perché portino avanti la sua filosofia
pensando alla salute del consumatore finale.
Poi la persona che cucina lo fa con amore
prepara il piatto pensando al sapore che offre
e i suoi pensieri sono buoni e in armonia.
Anche questo è un piatto.
Come fai a sapere quale ti è capitato?
Lo sai molto raramente.
Persino se te lo prepari tu.
A meno che non lo prepari sin dalla semina
non puoi sapere cosa è successo.
Anche al ristorante, al bar, nei fast food,
nelle mense, nelle tavole calde, nei locali stellati.
E allora cosa puoi fare?
Centrati, come hai fatto prima,
prendi energia dalle radici
inspira e portala al cuore
poi prendi energia dal cielo
inspirala e portala la cuore.
Poi espira l’energia che è nel cuore e mandala alle mani.
Dalle mani invia l’energia della Creazione
sul tuo piatto di cibo
intanto focalizza il tuo pensiero
su sentimenti positivi e Benedizioni
e rivolgili al tuo piatto.
Bastano pochi respiri
pochi istanti
per migliorare la qualità del cibo
e in alcuni casi modificarla completamente.
Allineamento, benedizioni, presenza
e la qualità del cibo sarà eccellente
qualunque fosse la sua provenienza.
Hai fatto tutto questo con la tua mente creativa
mentre stavi leggendo la meditazione?
Bene.
Se non l’hai fatto, fallo ora.
Poi torna alla realtà della vita concreta
e mantieni dentro di te questa consapevolezza
rendila tua per poterla utilizzare
ogni volta che il tuo piatto è di fronte a te.
Per farlo prenditi tutto il tempo che ti occorre,
non aprire gli occhi in un lampo
non alzarti subito dalla seggiola parlando con qualcuno
ma resta nella calma per alcuni istanti.
Torna delicatamente alla consapevolezza del momento presente
e lascia che le energie che hai messo in moto
trovino nei giorni a venire la loro giusta collocazione.
Patrizia Manuela Rottigni