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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 16 settembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 259 -  UNA PASSEGGIATA – LE GRO


Sei comodamente seduto sulla seggiola.

Assumi la postura corretta per meditare

con i piedi ben poggiati a terra

e la colonna vertebrale autosostenuta

come una colonna di perle luminose,

in perfetto equilibrio una sopra l’altra;

non sono i muscoli a sostenerti, ma le perle.

Ti accorgi che la colonna è allineata e flessibile

la muscolatura della schiena è rilassata,

in uno stato di naturale equilibrio,

il capo, l’ultima grande perla, è allineato

e il mento è leggermente reclinato verso lo sterno

L’addome e i polmoni si contraggono

e si espandono ritmicamente

Il respiro esce

il respiro entra

Sei comodo con te stesso e con la tua posizione

pronto a muoverti nel tuo spazio meditativo.

Dal luogo nel quale ti trovi ti incammini interiormente

e ti immergi nell’ambiente che si trova davanti a te.

Cammini e osservi il paesaggio

ascolti le sensazioni che ti procura

e intanto ti guardi attorno.

Di fronte a te vedi una piccola salita

e ti chiedi che cosa ci sia

dietro a quel luogo splendido e variegato.

Cammini verso la cima e su un lato,

prima di arrivare, ti accorgi di un passaggio

che si apre tra le rocce e gli arbusti.

Sei al limitare di un boschetto, respiri i suoi profumi

e intanto curiosi attorno a quel passaggio.

La vegetazione si esaurisce presto,

mentre ti introduci in una sorta di corridoio

che scende verso il basso tra due pareti di roccia.

Osservi il colore delle rocce mentre ti incammini

attraverso quel sentiero in discesa

e scopri venature, terra, colori…

Pensi che dovresti preoccuparti,

il sentiero scende in modo costante,

la luce si fa sempre più fievole,

ma ti senti tranquillo e al sicuro

e accendi la torcia del telefonino

per vedere meglio di fronte a te.

Resti colpito, il posto è davvero incantevole.

Di fronte a te si apre una sorta di “sala”

un ambiente sotterraneo molto ampio

che ha una sorta di luminescenza propria

e si illumina in modo molto naturale

grazie a una piccola fenditura

che si trova in alto, di lato.

Sei al’interno di una grotta

non ti era mai capitato di incamminarti

nel mondo sotterraneo per conto tuo

è diverso questo luogo dalle grotte illuminate

che sono state scoperte, codificate e aperte ai turisti

ha un che di intimo e di profondamente invitante.

Continui a scendere e di fronte a te si aprono le sale

tutte diverse una dall’altra, le osservi meravigliato,

incontri balconi che mostrano nuovi passaggi e terrazzini

e vieni rapito dalle colonne di stalattiti e stalagmiti

con i loro colori e i disegni variegati

e attorno cristalli di tanti generi che brillano.

Continui a procedere con attenzione,

si aprono davanti a te discese impervie e pozzi,

tu cammini e ti lasci catturare da tanta bellezza.

Attraversi una sala che ti toglie il fiato:

stai camminando su una sorta di pavimento di cristallo

e ti muovi con estrema delicatezza anche se, in realtà,

quel pavimento trasparente si rivela molto solido.

Lo tocchi, ti aspettavi che fosse ricoperto di polvere

mentre ti accorgi che è estremamente pulito.

Riprendi a camminare e ti inoltri ancora un po’

a tratti con la torcia del telefonino, in altri tratti

guidato dalla luce che filtra da chissà quale fessura,

fino a quando incontri una specie di lago,

anzi una sorta di mare nero sotterraneo

che ti colpisce profondamente.

Attorno stalagmiti alte e imponenti

e stalattiti antiche, che pendono dal soffitto

e stanno lì da milioni di anni crescendo poco a poco

goccia dopo goccia, nel silenzio ovattato.

Scendi piano fino a quel mare interno

e sfiori l’acqua con un dito, non è nera,

è trasparente, così metti dentro un altro dito,

infine tutta la mano, e ti soffermi sulla temperatura.

Stai provando delle emozioni intense

stai osservando delle bellezze naturali

che non ti era mai capitato di vedere prima

e al tempo stesso senti anche una grande pace

che viene dal silenzio, da quel buio luminoso

da quel mondo così strano e sconosciuto.

Ti senti bene

Metti una mano in tasca e trovi un boccettino

che avevi svuotato un paio di giorni fa,

chissà perché è ancora lì?!

Ma è un bene, perché puoi usarlo

per prendere un po’ di quell’acqua

che ti trasmette sensazioni molto intense.

Dopo averlo riempito lo rimetti in tasca

e torni a incamminarti, questa volta

sulla via del ritorno, in salita.

In tasca il tuo piccolo tesoro

che porta con sé tutta l’energia di quel posto

l’energia della natura profonda e del silenzio,

il sapore delle rocce e di quel mare interno

la semplice sensazione della scoperta del buio

che può essere amico, che ti culla, ti protegge

e dei colori che nasconde, delle sue luminescenze.

Vi hai racchiuso tutto ciò raccogliendo quell’acqua

mentre provavi intense emozioni positive,

le sensazioni inebrianti e pacifiche

che hai vissuto con questa visita.

Ora rimarrà sempre con te.

Fai ritorno verso casa, salutando questo luogo

e mentre torni verso il punto di partenza

sfiori con una mano la tasca

per sentire la consistenza del tuo trofeo.

Ti senti bene e provi gratitudine

per questo piccolo alleato che ti aiuterà sempre

a ritrovare le sensazioni rigeneranti che hai vissuto,

semplicemente tenendolo in mano qualche istante.

Ora riprendi contatto con il tuo respiro

senti l’aria che esce e entra dai polmoni

e deglutisci consapevolmente.

Prenditi tutto il tempo che occorre

e riprendi contatto con la realtà intorno a te.

Mantieni le sensazioni raccolte durante la meditazione

e quando apri gli occhi disegna subito

il pavimento di cristallo o il mare interno

o quello che ti ha colpito durante la passeggiata.

Descrivi anche le sensazioni che hai provato

trascrivendole su un foglio.

Patrizia Manuela Rottigni


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