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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 26 settembre -  Meditazioni quotidiane  - Giorno 269 -  INQUIETUDINE -


Portati nel tuo spazio di ascolto interiore

controlla la posizione dei piedi e della colonna

e inizia a respirare tranquillamente

e profondamente.

Espira

Inspira

e lascia che il respiro ti culli.

Senti il respiro

lascia che ti tranquillizzi

permettigli di accompagnarti dentro di te.

Visualizza un’onda che si muove

In armonia con il ritmo del tuo respiro.

Espira,

Quando espiri l’onda si allunga sulla battigia.

Inspira,

quando inspiri l’onda si ritrae

e il senso di tranquillità e di contatto con te

si approfondiscono sempre di più.

Sei nel tuo spazio di ascolto interiore

e respirando, ti ascolti.

Ti senti in pace o provi inquietudine?

L’inquietudine è qualcosa che esiste

e che si presenta per cause conosciute

o nei momenti più impensati

come se venisse dal nulla.

Anche se non ne siamo consapevoli

in realtà non è mai casuale,

quando l’inquietudine bussa alla nostra porta

richiede la nostra attenzione, ha bisogno di essere calmata.

Se la ignoriamo, l’inquietudine si può trasformare

e generare situazioni difficili come ansia,

irritabilità, difficoltà a dormire bene, ecc.

Ora pensa all’inquietudine

Se la provi proprio in questo momento, approfittane,

se sei in un momento tranquillo, ripensa a com’è

e a come ti senti quando compare nelle tue giornate.

Respira

e portati nello spazio dal quale osservare

ovvero guardare le cose con calma e senza giudicare.

Osserva l’inquietudine che conosci.

Si manifesta per cause conosciute o appare all’improvviso?

Cosa provi quando ti senti inquieto?

Durante questa meditazione non ci occupiamo delle cause

ma semplicemente di riconoscerla, osservarla

e infine salutarla per lasciarla andare.

Sono 4 passi.

Visto che stai meditando, il primo passo è già compiuto:

hai riconosciuto l’inquietudine, sai che c’è.

Ora la stai osservando, per conoscerla.

Può essere lieve o potente, prendi atto di come è

e ripeti dentro di te: “questa inquietudine,

questa inquietudine, questa inquietudine…”

fino a quando senti che si affievolisce.

Lei ha un motivo per essere lì, e nel riconoscerla

potrebbe anche manifestarsi a te

e parlarti delle sue origini, ma se non accade

va bene ugualmente, perché te ne stai occupando

in altro modo ripetendo “questa inquietudine”.

Se ti accorgi che è persistente, fai un altro passaggio

e immaginare di invitare questa inquietudine

a salire a bordo di una mongolfiera pronta a partire

e sul pallone gonfio aggiungi la scritta “inquietudine”.

Sciogli le cime di ormeggio e osserva la mongolfiera

mentre ondeggia, comincia a salire pian piano

per poi muoversi, viene sospinta in là dal vento.

Continui a osservarla e a leggere la scritta

mentre si allontana e diventa sempre più piccola

consapevole di avere deposto lì la sensazione fastidiosa,

la osservi fino a quando la mongolfiera è ancora riconoscibile

ma non riesci più a leggere la scritta, è proprio impossibile

poi, dopo alcuni istanti, vedi solo un puntino

la mongolfiera stessa non è più riconoscibile.

Ti ascolti e scopri in te un senso di leggerezza

ti senti rilassato e in pace, le fasi tre e quattro

sono compiute e tu sei centrato in te stesso.

Ora torna al tuo spazio fisico

riprendi contatto con il tuo respiro

e con l’ambiente in cui ti trovi

respira profondamente

senti l’aria che entra nei polmoni

e riconnettiti con la realtà circostante.

Mentre lo fai senti che la tua sensazione interiore è positiva,

ti senti libero e ricaricato, pronto a vivere con serenità la tua giornata.

Patrizia Manuela Rottigni


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