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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 30 settembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 273 -  DUE RESPIRI PER CURARTI


Respira

Fai tre respiri lenti e profondi.

Ascoltati.

Se fai tre respiri lenti e profondi

ogni mattina appena ti alzi

e ogni sera prima di andare a letto

già dopo i primi tre o cinque giorni

ti accorgerai che sei più centrato

e che ti senti meglio in generale.

Questo con tre soli respiri,

perché il respiro è un veicolo straordinario

di purificazione e centratura.

Quindi respira

E portati al tuo centro.

Ora fai un respiro profondo a occhi chiusi

e osserva quale organo ti viene in mente.

Se non ti viene in mente ma “lo senti”, è lo stesso.

L’organo a cui hai pensato

ha bisogno di un aiuto, chiede atttenzione

probabilmente di essere riequilibrato

e ti manda un messaggio.

Tu ascolti i messaggi del corpo?

I messaggi partono dal corpo ogni volta

che il tuo organismo è in difficoltà,

magari sono diversi, partono tutti insieme,

ma se non sei abituato a sentirli, non li senti.

Con questo esercizio percepisci

quelli che hanno bisogno di essere equilibrati.

Per proseguire con questo lavoro devi sapere che

gli elementi del corpo come braccia e gambe

che sono “complessi”, vanno suddivisi in tre parti:

piede – polpaccio – coscia,

ti dedichi prima di una gamba,

poi eventualmente passi all’altra

se anche lei ti ha mandato un segnale

Lo stesso con il braccio: mano – avambraccio – braccio.

Quando gli organi sono due, come i polmoni,

prima ti concentri sul sinistro, poi sul destro,

quindi attenzione agli occhi, sui reni, ecc.

Puoi portare la tua attenzione a queste parti.

Dare attenzione dii sicuro male non fa….

Torna all’organo che ti è venuto in mete poco fa

e fai due respiri lenti e profondi in quell’organo.

Proseguiamo insieme.

Farai due respiri lenti e profondi

per ogni organo che passa per la tua mente,

osservando quello che l’organo sente.

Naturalmente il lavoro si fa a occhi chiusi

in uno spazio di calma e tranquillità.

Quindi ora hai finito i due respiri nel primo organo.

Senti quale organo o apparato ti è venuto in mente.

Focalizza l’attenzione su di esso e fai due respiri

I respiri sono sempre llenti e profondi

e li fai nell’organo che hai appena percepito.

Osserva cosa senti nell’organo ogni volta che respiri.

Prosegui e considera quale altro organo ti passa per la mente,

respiraci dentro, due respiri lenti e profondi.

Cosa senti in quell’organo quando respiri?

Continua così, un organo dopo l’altro

respirandoci dentro e sentendo quel che prova

finché non ti verrà più in mente nessuna parte del corpo.

Se un organo si ripete va bene,

forse ha bisogno di maggiori cure…

Tu respira…

Quando hai concluso tutti gli organi

e non se ne presentano più di nuovi,

fermati e percepisci come ti senti.

Più leggero, più libero, più flessibile.

Che altro?

E sicuramente gli organi non saranno più dolenti.

È eccellente la sera prima di dormire

perché ripristina il corretto funzionamento

delle attività automatiche dell’organismo

e favorisce un sonno profondo e ristoratore.

Provare per credere!

Al mattino rivitalizza e ti predispone alle attività.

Ora fai di nuovo tre respiri

Questa volta per accompagnarti

fuori dal tuo spazio di meditazione.

Per riprendere contatto con la realtà

Muovi piano le dita delle mani e dei piedi

stiracchiati, deglutisci e sbadiglia.

Bentornato!

E ben riattivati e ritrovati i tuoi organi!

Patrizia Manuela Rottigni

Un profondo ringraziamento a Baba Bedi, mio Maestro negli anni ’80.

Questa meditazione è ispirata ai suoi insegnamenti.


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