Oggi utilizziamo i principi di Roberto Assagioli
scienziato dello spirito vissuto nel secolo scorso e nato nel 1888.
ha fondato la Psicologia Esoterica e promosso, tra l’altro,
la disidentificazione come strumento per vivere la libertà.
Ogni volta che ti identifichi in qualcosa, infatti,
divieni prigioniero del processo emotivo e mentale che si attua.
Grandi sono i suoi insegnamenti,
che si rifanno a quelli del suo Maestro: Il Tibetano.
Oggi meditiamo con le parole di Assagioli e sotto il suo influsso.
Portati nel tuo spazio di ascolto interiore
e assumi una posizione comoda e rilassata;
controlla la posizione dei piedi, piatti a terra
tieni la colonna eretta e staccata dallo schienale
e inizia a respirare tranquillamente
e profondamente.
Espira
Inspira
lascia che il respiro ti culli
e ti accompagni dentro di te.
Ora afferma con coscienza:
“Io ho un corpo, ma non sono il mio corpo.
Il mio corpo si può trovare in diverse situazioni di salute o malattia,
può essere riposato o stanco, ma non ha niente a che fare con me stesso, con il mio io.
Io valuto il mio corpo un prezioso strumento di azione e di esperienza nel mondo esterno,
ma è solo uno strumento.
Lo tratto bene, cerco di tenerlo in buona salute, ma non è me stesso.
Io ho un corpo, ma non sono il mio corpo.
Respira e concentrati sul concetto centrale:
“io ho un corpo, ma non sono il mio corpo”
Prendine coscienza.
Ora prosegui la meditazione e afferma:
Io ho delle emozioni, non sono le mie emozioni.
Le mie emozioni sono varie, mutevoli e a volte contraddittorie.
Possono passare dall’amore alla rabbia, dalla calma all’ira, dalla gioia al dolore
e tuttavia la mia essenza – la mia vera natura – non cambia, “io” rimango.
Sebbene un’ondata d’ira possa temporaneamente sommergermi,
so che con il tempo passerà; dunque io non sono quest’ira.
Poiché posso osservare e comprendere le mie emozioni e poi imparare gradualmente
a dirigerle, utilizzarle e integrarle armoniosamente, è chiaro che esse non sono me stesso.
Io ho delle emozioni, ma non sono le mie emozioni.
Respira
Io ho una mente, ma non sono la mia mente.
La mia mente è un prezioso strumento di ricerca e di espressione,
ma non è l’essenza del mio essere.
I suoi contenuti cambiano continuamente
mentre essa abbraccia nuove idee, conoscenza ed esperienza.
A volte si rifiuta di ubbidirmi. Non può dunque essere me stesso.
È un organo di conoscenza sia per il mondo esterno
che per il mondo interno, ma non me stesso.
Io ho una mente, ma non sono la mia mente.
Respira
Ora passiamo alla fase dell’identificazione.
Afferma lentamente e con concentrazione:
dopo aver disidentificato me stesso, l’io, dai contenuti della coscienza,
quali le sensazioni, le emozioni, i pensieri,
riconosco e affermo di essere un centro di pura autocoscienza
io sono un centro di volontà
capace di osservare, dirigere e usare
tutti i miei processi psicologici e il mio corpo fisico.
Concentra l’attenzione sulla realizzazione centrale.
“Io sono un centro di volontà e di pura autocoscienza”
Scopo di questa meditazione è di ottenere uno specifico stato di coscienza,
appena avrai compreso e interiorizzato questo scopo
potrai modificare o eliminare diversi particolari del procedimento.
Così, dopo un certo periodo, lo puoi modificare
passando rapidamente attraverso ogni fase della disidentificazione,
usando di ogni fase solo l’affermazione centrale
e concentrandoti sulla sua realizzazione esperienziale.
Le tre frasi centrali sono:
“Io ho un corpo, ma non sono il mio corpo”
“Ho delle emozioni, ma non sono le mie emozioni”
“Ho una mente, ma non sono la mia mente.”
Ora considera il più profondamente possibile la fase di autoidentificazione,
Inizia chiedendoti “Allora io cosa sono?
“ Che cosa rimane quando mi sono disidentificato
dal mio corpo , dalle mie sensazioni, sentimenti, desideri, mente, e azioni?
L’essenza di me stesso: un centro di pura autocoscienza.
Il fattore permanente nel flusso mutevole della mi a vita personale.
È questo che mi dà il senso di essere, di permanenza, di equilibrio interiore.
Io affermo la mia identità con questo centro e ne riconosco la permanenza e l’energia.”
Respira, poi con calma prosegui
“Io riconosco e affermo me stesso
quale centro di pura autocoscienza e di energia creativa, dinamica.
Riconosco che da questo centro di vera identità posso imparare
a osservare, dirigere e armonizzare tutti i processi psicologici e il mio corpo fisico.
Voglio raggiungere una coscienza permanente di questo fatto,
in mezzo alla mia vita di tutti i giorni, e usarla per aiutarmi
a dare alla mia vita un significato e un senso di direzione crescenti.”
Respira
E senti che effetto hanno queste profonde frasi su di te.
Mantieni questo stato per il tempo che desideri,
Ora torna al tuo spazio fisico
riprendi contatto con il tuo respiro
e con l’ambiente in cui ti trovi
respira profondamente
senti l’aria che entra nei polmoni
e riconnettiti con la realtà circostante.
Patrizia Manuela Rottigni
Puoi trovare una meditazione con la voce di Assagioli su you tube:
https://www.youtube.com/watch?v=-KLnN-tA3QY