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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 29 ottobre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 302 -  UN BIMBO NELLA PANCIA -


Trova una posizione comoda,

puoi stare seduto a terra con le gambe incrociate

o seduto sopra una seggiola, con i piedi a terra

avendo cura di tenere la schiena staccata dallo schienale.

Prenditi il tempo per vivere questa meditazione

senza che vi possano essere interferenze,

lascia il cellulare in un’altra stanza,

avvisa chi vive con te della tua intenzione

e respira

Permetti al respiro di essere il tuo veicolo

Espira

Inspira

Finché senti di essere comodo con te stesso.

Per fare questa meditazione non è così importante

che tu abbia dato alla luce dei figli perché anche tu

sei stato un bimbo nella pancia della mamma

Quando ti sei chiesto cosa sia accaduto in quei 9 mesi

e nel periodo precedente al concepimento

potresti aver incontrato delle risposte

o non averne trovate affatto.

Potresti aver fatto paragoni con i tuoi figli

o non aver sentito questa necessità

o esserti ritrovato nell’impossibilità di fare confronti.

Un bambino incontra il mondo nel momento del concepimento

quando la cellula maschile e quella femminile si incontrano

e l’essere prende posto nel ventre materno.

In quel momento tu, quello che sei come Essere

entri in contatto con la Vita concreta.

Nel periodo precedente hai attraversato

momenti di preparazione, di ascolto, di scelta.

Non sono pochi i bambini che affermano

“io da lassù vi ho visti e ho deciso di scendere”

Anche se la maggior parte di noi non ricorda

quel momento importante e magico,

quella decisione presa dall’Anima dal suo spazio celeste.

Ora considera questo: tu hai scelto dove e come arrivare,

che tu sia stato guidato o meno, la scelta è avvenuta

è stato un accordo tra Anime,

anche quello del figlio che ha scelto

di nascere o di non nascere da te.

Se queste affermazioni ti giungono quasi nuove

questo è il momento di recuperare la tua responsabilità

e la tua capacità di decisione e di scelta.

Nei mesi di gestazione, 9 o un poco meno,

hai avuto modo di sperimentare la tua famiglia

di conoscere ciò che si muoveva nell’animo di tua madre

e di tuo padre, le loro paure, le loro aspirazioni,

come proiettavano i loro pensieri su di te

e quali fossero le loro aspettative.

Potresti anche aver vissuto il rifiuto, l’abbandono,

l’idea che non fossi benvenuto in quella famiglia

perché era il momento sbagliato o per altri motivi.

Alcune persone in quel periodo si spaventano

Considerano che il peso da portare sia eccessivo,

troppo elevato per le loro spalle e se ne vanno,

semplicemente decidono di non venire al mondo.

Si hai capito bene, decidonoi di non nascere.

A altri accade perché hanno scelto di sperimentare

cosa significhi non poter nascere, non poter vivere

e anche in questo caso c’è un patto fra anime,

tra loro e entrambi i genitori, o solo con uno dei due.

Ma tu sei nato, sei qui, ora e anche se non ricordi

hai vissuto la tenerezza dell’attesa

la paura di non essere adeguati

il timore di non saperti crescere

e un’infinità di amore e sentimenti correlati

destinati a te, al tuo arrivo, a quel che saresti stato.

E tu, essere ancora legato al Mondo Sottile,

hai vissuto il tuo tempo di gestazione

vivendo nel mondo dal quale proveniamo

e iniziando a sperimentare pian piano il mondo terreno

attraverso l’esperienza che vivevano i tuoi cari.

Riesci a sentirlo?

Riesci a visualizzare, immaginare tutto questo?

Qualunque tipo di vita tu stia vivendo

tu sei nato da questi eventi li hai sperimentati.

Anche se non lo ricordi

durante la gestazione scendevi a trovare i tuoi genitori

dapprima con minore frequenza, poi sempre più spesso

con l’intento di conoscerli e di farti conoscere

di comunicare loro i tuoi desideri

e quello che avresti voluto portare nel mondo.

Alcune persone fortunate hanno qualche frammento,

qualche brandello di ricordo di quel periodo

aiutati dai genitori che hanno cercato questo contatto

e che ricordano determinati momenti della gravidanza

con amore e intensità

ma anche se tu o i tuoi genitori non avete questi ricordi,

come ad esempio è accaduto a me, è normale,

non fartene un cruccio, perché sei stato comunque amato.

Una vita difficile può indicare che sulla Terra

l’anima dei tuoi genitori non ha potuto esprimere questo amore,

ma ti hanno amato nell’altra dimensione

e tutt’ora sei amato dai tuoi Maesti e dalla Vita stessa.

Lo dimostra il fatto che sei qui e stai leggendo,

che sei venuto al mondo e sei cresciuto.

Ora respira e considera la meraviglia della vita.

No, non venire a dirmi quanto sia stata difficile e dura,

lo so benissimo, non credere che lo ignori

ma tu sei stato un bambino nella pancia della mamma

sei nato e hai fatto esperienza e la tua forza, la tua vitalità,

sono ciò che ti caratterizza e ti ha portato sin qui

con tutto quello che è accaduto nella tua esistenza

sin dal momento del concepimento.

Considera questo e senti la meraviglia

e se qualcosa non ha funzionato come avresti voluto

non recriminare, non ti focalizzare su questo, ma su ciò che sei

e sulla capacità di vivere, di evolvere e di crescere

che hai dimostrato e che dimostri in ogni momento.

Ora riporta l’attenzione al respiro,

saluta le immagini della tua gestazione

manda un bacio sottile ai tuoi genitori

e torna al momento presente

con una sensazione di pienezza in tutto il tuo essere.

Patrizia Manuela Rottigni


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