Per la meditazione di oggi ti propongo un breve racconto
che ho incontrato numerose volte nel corso di questi anni
e che porta con se un significato interessante.
Dirigiti in uno stato di meditazione,
trova una posizione comoda,
e prenditi il tempo per vivere questa meditazione
ascoltando le reazioni che suscita in te.
Lascia il cellulare in un’altra stanza,
e fai in modo di evitare distrazioni;
se si presentassero imprevisti, semplicemente ignorali,
sotto qualsiasi forma si manifestino a te.
Respira
Permetti al respiro di essere il tuo veicolo
Espira
Inspira
Finché senti di essere comodo con te stesso.
Ora, semplicemente, predisponiti all’ascolto.
Leggendo le prime righe potresti accorgerti
di conoscere già questa storia. Non importa,
rileggila da questo stato di ascolto interiore
potrebbe ispirarti pensieri nuovi.
“Un Sant'uomo si trovò un giorno da conversare con Dio
e gli chiese:
«Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno»
Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno.
C'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente
Contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre,
il loro aspetto era livido e malato.
Avevano tutti un’aria molto affamata.
Attaccati alle braccia avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi.
Tutti potevano raggiungere il piatto e raccogliere il cibo,
ma il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio
quindi non potevano accostare il cibo alla bocca.
Erano molto concentrati sui propri tentativi
e nemmeno guardavano le altre persone,
oppure lanciavano loro sguardi privi di interesse.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio gli disse: «Hai appena visto l'Inferno».
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda con il recipiente
che gli fece tornare l'acquolina in bocca.
Anche queste persone si trovavano intorno alla tavola
e avevano gli stessi cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, sembravano felici
e conversavano tra loro sorridendo, serene.
Il sant'uomo chiese a Dio :
«Non capisco!»
«E' semplice» rispose Dio «osserva queste persone»
Si accorse allora che le persone raccoglievano il cibo
e imboccavano la persona di fianco a loro.
A turno, tutti potevano gustare le buone pietanze.
«essi hanno imparato» proseguì Dio
«che il manico del cucchiaio troppo lungo non è un problema;
non consente di nutrire se' stessi, ma permette
di nutrire il proprio vicino, che li nutre a sua volta.
Hanno scoperto che è possibile aiutarsi gli uni con gli altri
e che questo riduce la principale difficoltà.
Quelli della tavola all’inferno, purtroppo,
riescono a pensare solo a se stessi e al proprio problema».
Così si conclude questo racconto“
Respira
Percepisci le sensazioni e i pensieri che ti attraversano,
prendine nota interiormente prima di proseguire la lettura.
In fondo alla storia ho trovato alcune considerazioni.
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura
La differenza si trova dentro a ogni essere umano.
Sulla Terra c'è tutto ciò che occorre per soddisfare i bisogni di tutti
ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi.
I migliori pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false
fintanto che non vengono trasformati in azioni.
Il Mahatma Gandhi ha suggerito:
“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
Il punto di vista che ti offro personalmente si realizza in cinque parole:
osservazione, ascolto, compassione, considerazione e condivisione.
Considerale nella loro accezione spirituale.
Ti accorgerai che è possibile praticarle nella vita
e che questa pratica trasforma ogni azione,
ribalta ogni situazione (anche la peggiore)
e anche qualsiasi problema, visto in quest’ottica,
smette di essere tale e diventa un’opportunità
per fare della tua vita un Paradiso.
Ogni giorno.
Ora respira consapevolmente
senti l’aria che entra e esce dai polmoni
Deglutisci
Muovi delicatamente le dita delle mani e dei piedi
Prenditi tutto il tempo che occorre
per ritrovare contatto con la realtà circostante
Con il tuo ritmo, senza fretta.
Tornando alla vita concreta
mantieni dentro di te la consapevolezza
ricevuta da questa storia e, se ti va,
riprometti di portare nella tua vita ciò che ti ha trasmesso.
Lokah Samastha Sukhino Bhavantu
(che le persone di tutti i mondi possano essere felici)
Patrizia Manuela Rottigni