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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 23 novembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 327 -  COPPIA E TRADIMENTO -


Portati nel tuo spazio di ascolto interiore

controlla la posizione dei piedi, piatti a terra

tieni la colonna eretta e staccata dallo schienale

e inizia a respirare tranquillamente

e profondamente.

Espira

Inspira

lascia che il respiro ti culli

e ti accompagni dentro di te.

Ora fai l’allineamento Terra – Cielo – Terra

se non lo ricordi prendi spunto da quello del giorno 206

o dalla versione abbreviata del giorno 234

poi riprendi questa meditazione.

Hai mai tradito?

Hai mai ricevuto un tradimento?

Quanti di voi hanno risposto con sicurezza “no”,

qualcuno a ragione, altri erroneamente convinti che sia così,

altri ancora certi in cuor loro di averlo fatto, ma abituati a non palesarsi.

Oggi non parliamo di tradimento generico o concettuale

o di rapporti di lavoro o societari, oggi parliamo di coppia

e lasciamo stare le statistiche, qui siamo in un altro spazio.

Rifaccio la domanda: sei mai stato parte di un tradimento?

Qualche timida mano che era rimasta nascosta, ora si alza.

Grazie.

Perché stai prendendo coscienza di una situazione importante.

Tradire non è una faccenda facile.

Per prima cosa non vale asserire

“io non sono legato a nessuno, quindi non tradisco”.

Se vai con una persona che ha un partner, fai parte del tradimento

e energeticamente fai le spese di tutta la situazione perché sei libero,

non hai obblighi verso un partner, quindi potresti essere altrove

anziché a raccogliere donzelle accasate o uomini infelici nel matrimonio.

Anche se sei libero, quando l’altro è accasato tu sei parte integrante del tradimento,

con tutte le difficoltà che competono alla tua posizione,

inclusi i weekend solitari, le serate trascorse con amici, i viaggi per conto tuo

perché quello che consideri il tuo partner, in realtà è impegnato altrove,

magari non è felice e comunque non siete insieme, quindi qualcosa non funziona.

Poi c’è il tradimento tout-court, tradisco perché esisto. Tradisco perché voglio provare.

Tradisco perché ho di fronte una persona bellissima e voglio un po’ della sua anima.

Tradisco oggi come ho tradito ieri e tradirò domani, perché sono traditore seriale.

Questo è un aspetto che ci riguarda poco, perché totalmente inconsapevole

E quando una persona si apre a un percorso interiore è sulla via della consapevolezza.

Ahimé, un profilo narcisistico non riconosciuto può dare questi e altri problemi

e distruggere un’infinità di partner convincendoli – tutti – che LORO sono sbagliati.

Se ti è capitato di essere “il partner” sentiti felice per esserne uscito,

per questa liberazione. Si si, la parola esatta è proprio questa: liberazione.

Nessuno ti si fila di pezza e questa persona ti guarda con un certo interesse.

Chissenefrega se è una persona libera, sposata, con o senza figli,

di sani principi o totalmente priva di etica. Ti guarda!

Ti sta dando attenzione e tu la prendi, perché a casa non esisti:

il/la tuo/a partner non ti calcola nemmeno, sei invisibile,

potresti uscire con i calzetti gialli sopra i pantaloni e non se ne accorgerebbe.

Oppure sei una persona sola, non batti chiodo da mese (decenni?)

e trovi “cosììììì intereeeessaaanti le sue paroooole…”

Partner? Ah! Questa persona ha un partner. Pazienza, a te non disturba.

Serve consapevolezza, come nel profilo del narcisista.

Se il tuo partner non ti calcola, non è il tradimento la soluzione.

Se non batti chiodo, il tradimento non è la soluzione.

La parola è sempre la stesa: consapevolezza. Sapere chi sei e cosa vuoi.

Saperlo dentro, saperlo davvero e esprimerlo, solo o nella tua coppia.

Accade anche qualcosa di diverso, che nessuno cerca, ma accade.

È scattato l’innamoramento. Era una conoscenza così, casuale.

Davanti all’asilo dei pargoli, o alla scuola elementare.

Oppure al consiglio di classe. O in palestra, in attesa delle loro prodezze.

O su un gruppo internet dove ognuno dice la sua e quella persona è così sensata,

sembra che parli per te, con te, in tua vece, non potrebbe esprimere meglio il tuo pensiero.

E così da cosa nasce cosa, nemmeno ti accorgi di essere caduto nell’amore

(follow in love, dicono gli inglesi, mai termine fu meglio coniato)

Dimentico della persona che vive con te, rapito da pensieri fatati,

colpito da parole magiche e dall’inesorabile freccia di cupido.

È una sensazione stupenda e puoi giurare che nessuno, mai nella vita,

ti ha fatto sentire così, che il tuo partner è ben lungi dal risvegliare queste sensazioni

e che fino a ieri il mondo non esisteva perché questa persona non era con te.

È proprio un sentimento potente.

È vero, è così.

Succede.

Sembra bellissimo.

Che uno dei due sia libero e l’altro accasato o che entrambi avessero a casa un partner

la folgorazione incenerisce tutto ciò che non è l’oggetto delle attenzioni

e si cammina su un letto di rose, oppure su un sentiero di uova senza romperle,

insomma, la vita assume gusto, colore, significato e ogni istante di separazione

è una sorta di limbo fatto di tempo perso e di azioni insensate perché vissute senza l’altro.

In certi casi dura. In certi casi è un innamoramento onesto. In altri no,

Traditori scaltri e esperti sono in grado di divincolarsi tra mille difficoltà con una sicumera straordinaria

Il partner non osa nemmeno pensare che potrebbe essere stato tradito.

Ma qualcuno si sarà sentito a disagio, fuori posto o, alla fine, addolorato.

Perché prima o poi accade.

In altri casi non dura.

Uno dei due non ce la fa. Vorrebbe vivere per sempre con l’amore,

l’amore nuovo, finalmente vissuto, scoperto, riconosciuto, pieno di forza e di freschezza,

quella ventata che fa tornare l’energia dei 20 anni e la stessa voglia di scoprire il mondo.

Vorrebbe, ma scopre improvvisamente di avere una famiglia e di non poterla distruggere,

complice l’inconscio – catturato da numerosi altri elementi tra i quali il senso del dovere –

che lo guida attraverso le diverse “fasi dei passi falsi”

e suggerisce al partner una serie di domande, opportunamente studiate,

che sono in grado di mettere in crisi un pachiderma.

La disfatta.

Raramente la nuova fiamma ha la meglio.

Molto spesso questo evento ha una funzione collaterale: scatenare una crisi famigliare.

Le calme e placide acque dello stagno casalingo si agitano e il fango sommerso viene a galla.

Se la coppia è seria e tenace, ci vorrà tempo per elaborare le differenti posizioni

ma durante il percorso e alla fine, saranno in grado di riconoscere quel che realmente provano.

L’altro, se è stato intelligente, ha fatto lo stesso, nella propria famiglia.

Diversamente è rimasto in attesa continuando a ricordare le parole pronunciate e ascoltate,

le promesse dense di significato e l’unica grande verità: quello era vero amore.

È vero, è così., Ma non ha retto.

Forse era troppo. Forse la freccia è stata scagliata un po’ più in là.

Forse… molte sono le risposte ma la migliore – e l’unica – è molto semplice:

quell’amore è stato un dono, ha risvegliato la tua vita, ti ha dato una nuova visione

poi la controparte è tornata sui suoi passi.

Ha riconsiderato la famiglia. Ha fatto un cambiamento.

Bene,

fallo anche tu, riconsidera la tua vita, la tua storia, quel che sei

serba nel cuore la bellezza del sentimento che ti ha risvegliato

e riparti con maggiore consapevolezza e con più forza,

una forza emersa da quel che hai vissuto

e da riportare nella tua vita, coniugale e non,

per trovare una nuova spinta, per lasciare una nuova impronta,

per ricominciare più forte e più stabile di prima.

E questa volta nella verità.

Patrizia Manuela Rottigni


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