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  • Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE –  2 dicembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 336 -  UNA PASSEGGIATA – IN CITT


Sei comodamente seduto sulla seggiola,

i tuoi piedi sono poggiati a terra,

l’addome e i polmoni si contraggono

e si espandono ritmicamente.

Ti concentri sulla colonna vertebrale,

distesa e autosostenuta

come una colonna di perle luminose,

in perfetto equilibrio una sopra l’altra

non sono i muscoli a sostenerti, ma le perle,

la muscolatura della schiena è rilassata

e il capo, allineato con le vertebre,

è leggermente reclinato verso lo sterno

Il respiro esce

il respiro entra

Ti senti comodo

Sei comodo con te stesso e con la tua posizione

pronto a muoverti interiormente

Il respiro esce

il respiro entra

Dal luogo nel quale ti trovi ti incammini interiormente

verso uno spazio che si trova davanti a te

è il cortile interno di una casa di città

cammini verso il portone e lo osservi

lo guardi con interesse, forse curiosità,

per scoprire il materiale di cui è fatto,

le mani che lo hanno creato.

Lo spingi, si apre e si affaccia davanti a te

un angolo di città, un ritaglio di realtà

che forse conosci benissimo o forse è inusuale.

Di fronte a te una vista cittadina

le strade e le case si delineano immediatamente

le vedi davanti ai tuoi occhi,

le tocchi con le tue mani

ne senti gli odori e profumi

e ti immergi in questa realtà che presto ti rapisce.

Cominci a camminare sulla via principale.

Subito ti rendi conto del luogo in cui ti trovi,

una città di mare, di pianura, di fiume, di montagna,

Una città italiana, una capitale straniera, un borgo d’oltreoceano

un luogo piccolo o grande, dove la gente vive, si muove

è indaffarata o indifferente, è libera o impegnata.

Osservi le costruzioni, valuti gli aspetti tipici

che caratterizzano in modo chiaro quel luogo

e ti lasci rapire dalla bellezza artificiale

realizzata dall’uomo per dare spazio e vita

con l’intenso desiderio di creare qualcosa di bello e utile

cercando la collaborazione della natura, laddove è stato possibile,

o relegandola a piccole aiuole quando lo spazio non era sufficiente.

Respiri.

I profumi della città sono così particolari e intensi.

Le città d’oriente sanno di spezie,

quelle di mare profumano di salsedine

ma gli stretti vicoli del porto odorano di sentina

le città di montagna allargano le narici

e d’inverno l’aria è pungente di neve

mentre quelle di lago hanno il respiro lento,

incorniciato dai monti, quando ci sono.

Ti soffermi un istante a pensare

al generoso impegno degli antichi abitanti del luogo

che per primi hanno domato la terra

al sacrificio di ogni singola pianta estirpata

al duro lavoro di chi affondava nel fango

per redimere le paludi e le erbacce.

Cammini su strada asfaltate, talvolta lastricate

le vetrine dei negozi ammiccano al tuo passaggio

i tavolini esterni dei bistrot ti chiamano invitanti

e provi gratitudine per questo e per gli altri doni

che la sinergia tra l’uomo e Madre Terra

elargisce ai visitatori e agli abitanti del luogo.

Cammini con il naso verso l’alto

per inquadrare i piani superiori degli edifici,

sbirci tra uno scampolo di cielo,

i balconi appesi al niente

e un bovindo intrigante che nasconde la sua storia

e pensi a quante altre situazioni

si snodano dietro ogni finestra

ognuna con i suoi attori, felice o meno che sia.

Lo sguardo continua a scorrere libero e curioso

e si sofferma su una bancarella poco più in là

dove un giovane propone piccole creazioni

realizzate con cura dalle sue mani.

Resti colpito, i manufatti sono davvero incantevoli,

uno, in particolare, ti fa battere il cuore per la sua armonia

e questa sua particolarità ti emoziona e ti fa star bene.

Decidi di riservargli un posto speciale,

lo acquisti e il suo creatore lo posa delicato nella tua mano.

Lo deponi nella tasca della tua casacca per non sciuparlo.

Una volta a casa troverai il luogo ideale per conservarlo

riservandogli uno spazio speciale e visibile

che ti ricorderà tutta l’energia e i profumi di questa città,

delle sue strade e dei suoi angoli incantati

e le imprevedibili sensazioni che ti ha regalato questa visita.

Sono emozioni positive e sensazioni rigeneranti

che rimarranno sempre con te.

Fai ritorno verso il palazzo da cui sei partito,

salutando i quartieri e i suoi abitanti

e mentre varchi la soglia del portone

sfiori con una mano il manufatto che tieni in tasca

e percepisci la consistenza del tuo piccolo tesoro.

Ti senti bene e provi gratitudine per la città e per i suoi segreti,

per la sua luce e per i suoi marciapiedi e tieni con te

le sensazioni rigeneranti vissute con questa passeggiata.

Riprendi ora contatto con il tuo respiro e deglutisci consapevolmente.

Prenditi tutto il tempo che occorre per tornare alla realtà intorno a te.

Mantieni le sensazioni raccolte durante la meditazione.

Quando apri gli occhi disegna subito l’oggetto che hai acquistato

e descrivi su un foglio le sensazioni che ti elargisce.

Patrizia Manuela Rottigni


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