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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE – 7 dicembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 341 -  VITA SULLA TERRA E OLTRE I


Controlla la postura delle mani,

dei piedi e della colonna vertebrale

e verifica che nessun elemento di disturbo

possa interferire con la tua meditazione.

Poi focalizzati sul respiro

e sul suono del respiro

che esce

e entra

esce

entra.

Senti l’ambiente circostante

senti l’ambiente dentro di te

e portati nel tuo spazio di ascolto interiore.

Mantieniti in una posizione rilassata e di centratura.

crea la Connessione e l’Allineamento,

come abbiamo già fatto numerose volte, anche ieri

così che l’Energia Cosmica possa transitare in te

e colmarti di amore, un amore pieno

formato dall’Amore della Madre e del Padre

e dal tuo stesso amore

quella qualità speciale di Amore

che si trova solo nel tuo cuore.

Quando sei in uno stato di perfetta centratura e allineamento

non ci sono argomenti che ti posso scalfire

perché il piano emozionale è protetto e a riposo.

Abbiamo considerato ieri l’attività dell'Energia Cosmica

che fluisce lungo la colonna vertebrale eterica

e raggiunge i sette centri energetici del corpo.

In questo momento sta fluendo in te consapevolmente

perché ti sei allineato e quindi hai attivato

la respirazione Terra – Cielo /\ Cielo - Terra.

Quando i sette chakra sono attivi

il corpo eterico mantiene in piena forma il corpo fisico,

quando si ritirano dal corpo sopraggiunge la morte,

il corpo non viene più colmato e nutrito e si disintegra.

La coscienza però resta presente e vigile nello Spirito,

che è lo spazio nel quale si ritrova l’essere umano

quando la sua Essenza lascia il corpo fisico.

In questo modo l’Essere Spirituale che costituisce – che È - “noi”,

può raggiungere il mondo dello Spirito e immergersi in esso.

Secondo le conoscenze orientali, in particolare indiane,

per elevare la coscienza dall’unità fisico-eterica

l’uomo passa attraverso le sette porte, ovvero i sette chakra.

Secondo il nostro modello di riferimento occidentale

(che si rifà alla Teosofia, alla Gerarchia Spirituale dei Maestri Ascesi,

alla Grande Fratellanza Bianca Universale, ecc.)

i punti di uscita dal corpo sono tre.

Le persone ancora identificate negli aspettifisico- emozionali,

fuoriescono dal plesso solare e si posizionano, dopo la morte,

principalmente sui piani astrali del mondo sottile.

Le persone che hanno iniziato a formare il proprio corpo mentale

lasciano il corpo uscendo dal chakra del cuore

e nei mondi Spirituali elaborano aspetti evolutivi più ampi.

Gli aspiranti, ovvero coloro che hanno iniziato a occuparsi, anche in vita,

della propria interiorità e del loro rapporto con l’Assoluto

possono tendere a fuoruscire dal centro della corona, il 7° chakra

e dopo aver lasciato il corpo fisico si muovono nello spazio Causale

dove ricevono insegnamenti e vivono con un buon grado di consapevolezza.

La morte è parte della vita, anzi è l’unica certezza

e la viviamo come qualcosa di tremendo e doloroso

solo perché per chi rimane costituisce un distacco, una perdita.

In realtà è un passaggio in uno spazio molto ampio e libero

dove non esiste il condizionamento della nostra delicata struttura fisica.

La nostra cultura ci ha insegnato a identificarci nel corpo fisico

ma non è ciò che siamo, è solo il veicolo di materia densa

che ci permette di fare esperienza in questo mondo concreto.

Il Regno Umano proviene dall’altra dimensione e il passaggio sulla Terra,

che a noi sembra l’unica realtà esistente a cui attaccarci,

non è altro che un breve respiro nello spazio dell’eternità.

Ogni volta che una persona muore sul piano fisico

sta nascendo sul piano Spirituale e viene accolta con amore

dalla sua famiglia Spirituale e da tutte le persone della sua cerchia.

La vita sui piani sottili è una vita di apprendimento, di crescita,

né più né meno che quella che stiamo vivendo sulla Terra

con le dovute differenze, ma sempre con il compito di evolvere.

Quando pensiamo alla morte di una persona cara soffriamo.

Possiamo imparare a vedere le cose in un modo diverso.

Certo, è umanamente lecito e giustamente egoistico soffrire per la perdita,

perché rimaniamo in questo mondo fisico senza la presenza di quella persona,

ma in realtà possiamo imparare a gioire perché una nascita

si è appena realizzata dall’altra parte del velo

così lasciare il corpo fisico è un passo evolutivo, è una festa,

come accade in certe culture che gioiscono e festeggiano il passaggio.

Molto più difficile e solitaria è la discesa dell’uomo sulla Terra,

accolto alla solo dalla propria famiglia fisica, incarnato in un corpo

che non risponde a un semplice pensiero come accadeva di là

e con tutta una serie di regole e comportamenti terreni

da apprendere e da considerare per adattarsi al ciclo che vivrà qui.

Ora datti il permesso di lasciar entrare in te questa visione

che per me ha costituito un insegnamento fondamentale.

Senti la leggerezza che si genera quando consideri questa vita

come un pezzo, un frammento di qualcosa di più ampio

del quale fai parte a pieno titolo come parte del Gruppo Umano.

Datti anche il permesso di trasmetterla alle persone che conosci

e che la possono comprendere e inserire nella loro esperienza.

Fra poco tornerai alla realtà della vita concreta.

Mantieni dentro di te questa consapevolezza

e per farlo prenditi tutto il tempo che ti occorre,

non aprire gli occhi in un lampo

non alzarti subito dalla seggiola parlando con qualcuno

ma resta nella quiete e nel silenzio per alcuni istanti.

Torna delicatamente alla consapevolezza del momento presente

e lascia che le energie che hai messo in moto

trovino nei giorni a venire la loro giusta collocazione

e ti portino tranquillità, pace e gioia di vivere e sperimentare.

Patrizia Manuela Rottigni


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