La ricerca della felicità è un tema comune.
Ne abbiamo parlato in modo specifico (gg 249 e 259)
e ne parliamo spesso tra le righe delle meditazioni
perché la felicità è qualcosa cui tutti anelano
ma molto credono sia difficile da raggiungere,
forse perché non riescono a comprendere…
Scrivo comprendere perché aspettarsi la felicità perfetta
significa non comprende il senso reale della felicità.
Portati nel tuo spazio di ascolto interiore
attraverso il respiro e con la giusta postura.
Prenditi tutto il tempo che ti serve
per trovare la tua centratura, poi inizia a leggere.
La prima cosa da ricordare è che non abbiamo bisogno
dell’approvazione degli altri per essere felici e anche se
molti ti apprezzano, ti ammirano e si complimentano con te
non basare su questo la tua felicità,
perché il giorno in cui si dimenticassero di apprezzarti
ti troveresti inutilmente infelice.
Essere felice non è una vita senza tempeste o incidenti,
o vivere senza delusioni, o lavorare nel posto più bello del mondo.
Ci sono persone infelici nonostante questo
e persone incredibilmente felici senza tutto questo.
Essere felici è trovare forza dentro sé stessi
per affrontare ogni giorno con il sorriso,
anche se travolti da battaglie e imprevisti,
è avere la capacità di perdonare e di amare anche nelle difficoltà.
Sei felice se sei capace di vivere la vita andando incontro alle sfide
e mantenere la serenità anche nei periodi di crisi e incomprensioni.
È bello saper apprezzare un abbraccio, i successi, gli applausi,
ma quando sai riflettere sulla tristezza, o impari dai fallimenti
e stai bene anche da solo con te stesso, allora puoi essere felice.
Alcuni pensano che la felicità dipenda dai giochi del destino
mentre quel che conta davvero è sentirsi bene
anche quando il destino sta giocando a rimpiattino
e sembra nasconderti ciò che desideri.
In quei momenti fermati, portati dentro il tuo essere
e trova la risposta semplice a ogni domanda difficile.
Quando ti senti vittima delle situazioni
stai lasciando che altri prendano in mano la tua partita
e la giochino al tuo posto, con le loro regole,
ma quando sei il protagonista della tua storia
puoi fare cose immensamente grandi.
Puoi attraversare il deserto sapendo che in te c’è sempre un’oasi
esprimere quello che provi senza temere le critiche,
puoi anche riconoscere di aver bisogno degli altri,
permetterti di dire “ho sbagliato” e anche “scusami”.
Senti da dove nasce la era felicità?
Perché quando sbagli strada hai bisogno di ritrovarla,
quando provi dolore ti occorre incontrare la serenità
e quando ti senti perso in mille ostacoli, è il momento
di ritrovare l’intuizione, la creatività, la forza
e al tempo stesso la capacità di riflettere.
Essere felici è non mollare mai di fronte alle sfide
e non rinunciare alle persone che ami.
Ringrazia ogni mattina per il miracolo della vita,
fai crescere in te la tolleranza e la pazienza,
utilizza gli errori e i fallimenti per comprendere la via,
questi sono piccoli-grandi brandelli di felicità.
Felicità è tutto ciò in cui riesci a sorprenderti.
È amare i tuoi cari e coccolarli, a cominciare dai figli,
fino ai genitori, compresi gli amici più cari
e saperlo fare anche quando capita di sentirti ferito.
È amare.
È dirlo senza paura, senza aspettarsi risposte in cambio.
È lasciar vivere la creatura che sei,
quella fisica, materiale,
ricordando chi sei realmente,
l’Essere Spirituale che vive dentro di te,
gioioso e semplice ma profondo e potente.
Ecco, questa è la complessa, faticosa e appassionante
strada per la felicità, una strada che puoi percorre facilmente
quando accetti che essere felice non è avere una vita perfetta,
ma è lasciare che la tua vita diventi un giardino di opportunità.
Patrizia Manuela Rottigni