Espira
Inspira
Portati al tuo centro
Controlla la postura del corpo
Trova il tuo spazio di meditazione
e continua a utilizzare il respiro
per entrare sempre più profondamente in te.
Cos’è una sfida?
Qual è la prima immagine che compare nella tua mente
quando pensi al significato della parola sfida?
La classica immagine dei due pistoleri in “mezzogiorno di fuoco”,
o dei due spadaccini che balzano da un tavolo a un muretto,
o magari due eserciti che si affrontano, come ne “L’ultimo Samurai”
o forse pensi alla complessa proposta lavorativa che hai ricevuto,
impegnative e sfidanti, che ti mettono in crisi e non sai se accettare.
Potrebbe anche trattarsi di un amico che ti spinge verso la conquista
di un partner, di una vetta, in una gara ciclistica o a un gioco da tavolo…
Sono infinite le sfide della nostra esistenza e molte sono impegnative.
Qualcuno passa la vita a correre incontro a ogni sfida,
che riguardi Il lavoro, il benessere, le prestazioni fisiche o mentali.
Qualcun altro passa la vita a rifuggire da ogni tipo di sfida
tremebondo all’idea di doversi raffrontare con qualsivoglia confronto.
E tu che tipo sei?
Cosa accade quando ti trovi di fronte a una sfida?
La raccogli o la lasci cadere?
Pensaci.
Rispondi a te stesso con serenità.
Quale che sia la tua risposta, va bene così.
Sai, a volte non ci rendiamo conto di incappare in una sfida.
Ci ritroviamo in una situazione sfidante
senza aver considerato che la nostra scelta, fatta con serenità,
semplicemente per la gioia di svolgere quell’azione, quel compito,
avrebbe comportato un impegno notevole cui tener fede,
qualcosa che non abbiamo alcuna intenzione di mollare
ma che ogni volta richiede attenzione, studio, tempo, impegno.
Sono sicura che ti sia già capitato.
Lascia vagare la mente e affiorerà il ricordo.
Un esempio?
Inizi a pattinare sul ghiaccio (o a fare danza, aikido, studiare inglese, ecc.)
e ti iscrivi a un corso che dura da settembre a maggio;
è tutto molto bello, ma per procedere devi esercitarti, studiare,
fare esperienza e migliorare le tue prestazioni.
Dopo qualche tempo ti rendi conto che questa attività richiede tempo,
più tempo del previsto… e tu hai sempre così poco tempo!
Non vuoi mollare perché ti piace, ti fa star bene, sei felice,
ma spesso ti trovi in crisi perché devi lasciar perdere altre attività
per dedicarti a quella che hai scelto… o farle entrambe e stancarti.
Cosa fai?
Tu cosa faresti?
In fondo non è molto diverso da quel che ha fatto Forrest Gump.
La vita gli ha proposto molte sfide, incluso uno scarso Quoziente Intellettivo,
ciononostante (o forse proprio per questo?) non ha mai mollato
ha sempre portato a termine ogni sua azione e questo gli ha donato
numerose vittorie e persino una medaglia al valore e di certo
quando ha iniziato a correre, non sapeva che avrebbe attraversato gli USA.
Quando ho iniziato a scrivere queste meditazioni, il 1° gennaio
ero a casa in vacanza, sola e tranquilla, con tanto tempo a disposizione.
Dedicarmi alla scrittura della meditazione era un piacevole impegno
cui dedicavo una parte del pomeriggio, e la sera concludevo il lavoro.
Ogni meditazione mi dona sempre grande felicità e apertura
quindi ho trascorso i primi 10 giorni di gennaio piena di gioia
senza alcun grattacapo da affrontare, libera di tuffarmi nell’Universo.
Poi sono ripresi gli impegni serrati, la scuola di mio figlio,
la mia scuola di approfondimento della Guarigione Esoterica,
le necessità della famiglia di origine, i seminari, i colloqui,
i viaggi settimanali da Fornasari a Milano e tutto il resto.
La meditazione è una gioia e tale è rimasta,
ma quanti salti mortali, quante scelte del tipo
“questo lo faccio, questo lo rimando, questo non lo farò mai”
senza mai inserire nella scelta, nemmeno per un istante, la meditazione.
Quella è sacra, è quotidiana, è una decisione presa
è il mio impegno con me stessa, con la mia anima,
con la Creazione e con chi mi legge, quindi non si tocca.
Situazioni sfidanti, impegnative, stupende, magiche, ma capaci
di metterci in crisi per la costanza richiesta dalla loro realizzazione.
Non stiamo ancora parlando di situazioni imposte o difficili,
ma di qualcosa che amiamo e che ci impegna tantissimo.
Che fare?
Semplicemente quello che abbiamo scelto di fare, qualunque cosa accada.
Al termine della “sfida” ti resta in mano e nel cuore una grande soddisfazione,
la certezza di saper tenere fede a un impegno e la forza data dal risultato.
Cosa succede quando le sfide non ci appartengono, non ci piacciono
e ciononostante non ci possiamo sottrarre a esse?
La prima cosa è considerare tutte le nostre capacità, le energie,
il tempo a disposizione e anche quel che comporterebbe tirarsi indietro.
Definire quanto sia difficile farcela non serve, ti toglie forza,
molto meglio dedicarsi a un’analisi approfondita della situazione.
Cosa fanno le persone che restano coinvolte in un grave imprevisto?
Si lasciano andare? Pensano al peggio? Si abbattono?
Non funzionerebbe, sarebbe fallimento, forse a rischio della vita.
Fanno un inventario di ciò che hanno a disposizione,
stabiliscono una strategia, suddividono gli strumenti, anche il cibo
e iniziano a mettere in atto al meglio quello che hanno stabilito.
Raccolgono la sfida, recuperano le forze e normalmente
il loro impegno produce un risultato fantastico, a volte la salvezza.
Ecco, le sfide che non ti sei scelto funzionano allo stesso modo.
Una volta che hai compreso di non poterti sottrarre,
agisci considerando tutte le possibilità e scegli la migliore.
Quando accetti una sfida hai accesso a risorse e energie
che non avresti mai immaginato di possedere,
il tempo si dilata, le capacità si espandono e… ce la fai.
Semplicemente.
Ne abbiamo parlato anche il giorno 166, ricordi?
E in quell’occasione abbiamo parafrasato i Blues Brothers
e il loro “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”.
Il gioco è soprattutto interiore,
le risorse sono soprattutto interiori.
Se acquisisci la giusta chiarezza, se ti vedi mentre affronti la sfida,
allora hai già fatto il primo grande passo, sei “ingaggiato”
e sei perfettamente in grado di affrontare la situazione,
anche la più difficile non riuscirà a intimoriti o travolgerti.
Namaste
Patrizia Manuela Rottigni