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Patrizia Manuela Rottigni

UN PENSIERO PER TE –  25 dicembre -  Meditazioni quotidiane - Giorno 359 -  BUON NATALE -


Buon Natale con i pensieri dei Maestri.

Omraam Mikhael Aivanhov

Natale e Pasqua, la nascita e la sua resurrezione,

sono le due feste principali della cristianità.

La prima si situa all'inizio dell'inverno e la seconda in primavera.

Il posto che occupano nel calendario deve farci comprendere

che queste festività vanno interpretate simbolicamente,

in relazione alla vita della natura.

Coloro che ne hanno fissato le date, molto tempo fa,

erano esseri che possedevano una profonda conoscenza

delle corrispondenze esistenti tra la natura e l'anima umana.

Quegli esseri avevano meditato profondamente

sulla vita di Gesù e sul suo insegnamento;

avevano compreso che identificandosi nel principio cosmico del Cristo,

avveniva dentro di sé l'incontro ideale tra la vita spirituale

e la vita della natura, la vita dell'Universo.

Volendo differenziarsi il più nettamente possibile dal paganesimo,

che era caratterizzato dal culto delle forze della natura,

il cristianesimo ha tagliato i legami vivi con l'universo.

Ecco perché ancora oggi ai cristiani sfugge il senso profondo della loro religione.

Solo pochi Iniziati, che possiedono la vera scienza dei simboli,

vedono nella nascita e nella resurrezione di Gesù

dei processi che sono legati alla vita cosmica e che quindi hanno una portata universale.

Paramhansa Yogananda

Per venti secoli la nascita di Cristo è stata celebrata

in modi diversi dai vari rami del Cristianesimo.

Molti considerano l’arrivo del Natale come l’occasione

per scambiarsi doni costosi ben infiocchettati.

Molti bambini guardano al Natale come al momento

in cui Babbo Natale porterà loro nuovi giochi.

Appendono calze vuote vicino al camino.

Babbo Natale si calerà sicuramente attraverso l’apertura del camino,

piena di fuliggine, per riempire le calze con gli oggetti tanto desiderati.

Alcuni bambini restano svegli e altri sognano, in attesa della mattina di Natale.

La maggior parte di coloro che celebrano il Natale

lo trasformano in una costosa occasione

per scambiare regali, mangiare e abbellire la casa.

Ma cosa ottengono dal Natale se non alcuni regali,

qualche gentilezza e affetto e un po’ di gioia passeggera?

Pochissime persone celebrano il Natale con il pensiero di Cristo.

Pochissimi sanno come celebrare la venuta del Cristo

contemplando la Sua nascita nella culla del nuovo risveglio della profonda meditazione.

Cristo non ci viene suggerito solo nei festeggiamenti natalizi,

ma nella culla dell’estasi divina si vede

e si sente come una realtà imperitura di gioia eterna.

Preparatevi a celebrare il Natale nel modo più vero

Louise Hay

Il periodo tra Natale e Capodanno

è un tempo di preparazione interiore,

con un grande potere spirituale e una capacità illimitata

di trasformazione e rinnovamento.

Per questo è particolarmente importante in questo periodo

prendersi del tempo per dar vita a nuove parti di noi

e coltivare la nostra luce interiore.

Come?

Per esempio facendo affermazioni, meditando, pregando,

stando in contatto con la natura, facendo la mappa della visone.

Per me Natale è questo:

Render grazie, vivere serenamente, sorridere alla vita.

Osho

I Cristiani hanno dimenticato completamente cos’è o dovrebbe essere il Natale.

E’ diventato un rito. Deve essere una specie di splendore interno,

deve essere un amore per la vita.

Deve essere una ricerca dello straordinario nell’ordinario, del sopramondano nel mondano.

Deve essere la ricerca di Dio nella natura, dell’invisibile nel visibile.

Sathya Sai Baba

Duemila anni or sono, la Palestina, provincia dell'Impero Romano,

era popolata da Ebrei che professavano il Giudaismo:

essi credevano in un solo Dio, che chiamavano Jahvè.

Credevano che Dio avrebbe inviato un messia per il popolo d'Israele.

(…) Era l'epoca in cui nacque Gesù.

Fin da bambino Gesù rivelò di possedere virtù sante,

quali la compassione, l'amore e lo spirito di sacrificio.

Avendo compreso sin dai primi anni che l'adempimento dei propri doveri

è il primo obbligo di un essere umano,

Gesù si prodigò nel prestare aiuto a suo padre come falegname.

Suo padre morì quando Gesù aveva dodici anni.

Al momento della sua nascita, dall'Oriente tre re vennero per vederlo.

Uno di essi, vedendo il bambino, percepì in lui un innamorato di Dio,

un altro sentì che sarebbe stato amato da Dio,

il terzo re preconizzò che un giorno avrebbe dichiarato la propria unione con Dio.

La percezione del primo re indicò il ruolo di Gesù quale "Messaggero di Dio",

quella del secondo lo indicò come "Figlio di Dio",

il terzo rivelò che il bambino avrebbe un giorno dichiarato: "Io e il Padre siamo uno".

Chi è un "Messaggero di Dio"?

È uno che ha capito lo scopo della propria vita.

Il "Figlio di Dio" è uno che appare agli altri come divino.

"Io e il Padre siamo una cosa sola" sta ad indicare

l'autentica natura di un individuo, la sua identità col Divino.

Fu in questo modo che Cristo procedette nel suo ministero:

trasmise il suo messaggio con parole semplici e persuasive.

Madre Teresa

È Natale ogni volta che sorridi a un fratello

e gli tendi la mano.

È Natale ogni volta che rimani in silenzio

per ascoltare l’altro.

È Natale ogni volta che non accetti quei principi

che relegano gli oppressi ai margini della società.

È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano

nella povertà fisica e spirituale.

È Natale ogni volta che riconosci con umiltà

i tuoi limiti e la tua debolezza.

È Natale ogni volta che permetti al Signore

di rinascere per donarlo agli altri.

Patrizia Manuela Rottigni


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